VIDEO/ Don Vitaliano: “Montevergine in agonia. Ecco perché non è venuto Papa Francesco”

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“Non credo che il Papa, così come gli altri due predecessori, non sia venuto a Montevergine per motivi di sicurezza. I Papi arrivano ovunque, anche sui cucuzzoli delle montagne. Se fosse venuto, avrebbe semplicemente assecondato ciò che Montevergine è diventato oggi. Il problema è che Montevergine non è più un faro di fede come lo è stato per secoli: è un Santuario in agonia. Un viaggio del Papa sarebbe stato una conferma di questa agonia, e i Papi non assecondano l’agonia.” Così don Vitaliano Della Sala, parroco dell’Annunziata, commenta il giorno dopo la scomparsa di Papa Francesco.

Due, per don Vitaliano, le chiavi del pontificato di Bergoglio: “Una Chiesa povera e per i poveri, e una Chiesa capace di uscire da se stessa, di non aggrapparsi alle vecchie tradizioni e di andare nei luoghi dove finora non era mai arrivata.”

“Francesco è stato un gigante,” prosegue il parroco, “non ha avuto paura di nessuno e ha fatto quello che la Chiesa dovrebbe sempre fare: aprirsi al mondo senza giudicare e senza pregiudizi, con un’attenzione reale ai poveri. Il prossimo Papa? Non potrà ignorare questi insegnamenti. Ovviamente ognuno avrà il suo stile, ma non credo si possa tornare indietro rispetto alle aperture e alla rottura di tanti schemi che Francesco ha impresso al papato.”

Poi, un pensiero severo sui potenti che sabato parteciperanno ai funerali: “Da Trump a Meloni, come faranno a guardarsi allo specchio? Il Papa ha chiesto accoglienza per i migranti, mentre loro — chi apertamente, chi meno — li respingono, li deportano, come si faceva con gli ebrei. Chi oggi vuole rimandare tutti in Africa, chi usa l’Albania per farlo, si metterà in prima fila a osannare Francesco solo per convenienza politica. È squallido vedere certi politici usare anche il funerale di un Papa per raccattare visibilità e voti.”