In Francia, come si sa, la Corte di Cassazione ha confermato il no all’estradizione per 10 terroristi rossi condannati in Italia per fatti risalenti al periodo degli anni di piombo. Dieci persone che vivono in Francia e per le quali le autorità italiane avevano chiesto l’estradizione nel 2020 per poter far scontare loro le condanne. Numerose le reazioni che si sono registrate in queste ore, tra cui quella di Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi, assassinato nel 1972 da un attentato terroristico di estrema sinistra.
“La sentenza dei giudici francesi è la dimostrazione che in Europa contiamo meno del due di picche“, ha detto a LaPresse Giovanni Berardi presidente della Associazione Vittime del Terrorismo, e figlio del maresciallo Rosario Berardi, assassinato dalle Brigate Rosse il 10 marzo 1978.
LaPresse ha intervistato anche Graziella Ammaturo, figlia del capo della Squadra mobile di Napoli, Antonio Ammaturo, ucciso dalle Brigate Rosse in un agguato il 15 luglio del 1982. Ammaturo era originario di Contrada e molto legato all’Irpinia. Oggi la figlia Graziella vive ad Avellino. Dice: “Una sentenza molto triste. Queste persone hanno avuto la possibilità di rifarsi una vita, cosa che è stata negata ai nostri cari”.
“Quello che mi chiedo, a questo punto, è quale protezione – evidentemente ad altissimi livelli – hanno potuto godere queste persone se dopo 40 anni restano ancora impunite? Chi le ha protette allora e chi le protegge oggi? Ricordiamo che non si sono mai pentite, non hanno mai fatto nomi. Credo che conoscere la verità non sia solo un’esigenza di noi familiari, ma di qualunque cittadino che vive in un Paese civile”.