I “Supereroi” senza mantello ma con la divisa della Polizia per proteggere i bambini

0
668

NAPOLI- Combattono gli “orchi” e “l’uomo nero” nascosti nel web ma non hanno un mantello e i superpoteri, non sono come Spiderman o Batman, hanno pero’ una divisa, quella della Polizia di Stato e molto in comune agli eroi con il mantello. Sono spesso padri e madri che non possono umanamente non pensare anche ai loro bambini quando si trovano di fronte al “mondo degli orrori” su cui indagano. Le esperienze, le immagini, i consigli per evitare che i bambini possano cadere nelle insidie del dark web più nero e l’impegno a proteggere i bambini, sono state raccolte in una serie di tavole, trentasette per la precisione, che raccontano proprio uno stato di animo, oltre che un puzzle di emozioni e di sentimenti di vittime e di coloro che li hanno il più delle volte messi in salvo. E’ la mostra “Supereroi”, che fino a venerdi’ sara’ visitabile anche in Campania presso la sede dell’ Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli in Via dei Tribunali. Un viaggio nelle emozioni, anche quelle degli stessi autori delle foto, che sono proprio gli operatori di polizia, Lo Feudo Ester, Domizi Marco e Marcellino Giovanni, che hanno voluto esprimere con gli scatti fotografici, sia lo stato d’animo dei minori, sia le emozioni provate da loro stessi, che da anni svolgono un lavoro delicato e difficile. Le foto sono accompagnata dai testi di Rosy Della Ragione, giornalista, sceneggiatrice e script supervisor che da tempo collabora in progetti con finalità sociali e d’ inchiesta. L’idea nata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Polizia Postale Lombardia ha una finalita’ importante: mettere in evidenza il lavoro svolto dalla Polizia di Stato nel contrasto alla pedopornografia, all’abuso e all’adescamento online dei minori. Quello della varie sedi della Polizia Postale in tutta Italia ed anche in Campania, con un coordinamento che parte proprio dal Cnpco L’iniziativa è sostenuta da importanti partner come Terre des Hommes Italia che da dieci anni attraverso l’Osservatorio indifesa lavora con ragazzi e ragazze per renderli protagonisti di iniziative di informazione e sensibilizzazione sui temi del contrasto a bullismo, cyberbullismo e violenza online. Inoltre, l’iniziativa è sostenuta da Coriandoli per Shanti Bhavan Onlus che si occupa da oltre dieci anni dei diritti fondamentali dei minori, a cominciare da quello sll’istruzione, troppo spesso negati in molte aree del mondo a causa di retaggi socioculturali.
CHI SONO I SUPEREROI?
Nelle tavole della mostra e’ spiegato tutto il senso di questo viaggio emozionale: “L’idea del progetto fotografico- si legge- nasce da un’esigenza da una volontà profonda di sensibilizzare ragazzi, famiglie e comunità educante rispetto a fenomeni dove la prevenzione è l’unica arma che salva appieno le potenziali vittime. Inoltre si vuol far emergere l’aspetto emotivo legato ad un lavoro svolto da poliziotti, talvolta sotto copertura, in un mondo degli orrori, Potrebbero essere definite le volanti del web che, sfrecciano silenziosamente allinterno di un mondo virtuale. Questi poliziotti, infatti, non indossano solamente una divisa, mettono al servizio della giustizia le proprie competenze informatiche, utili a ‘pulire” quel mondo macchiato di nero, preservando in questo modo l’ innocenza dei minori. Ed proprio da qui che nasce lidea del titolo: Supereroi”. E ancora: “I minori, in quanto inconsapevoli dello sporco che li
circonda, della melma in cui navigano, ignari di essere scrutati da occhi esaltati e privi di ogni tipo di pudore. Una visione malata, criminale, non facile emotivamente soprattutto per gli investigatori costretti risalire la cosiddetta corrente dell’orrore. Questi ultimi sono a servizio degli innocenti senza voce. Ed è proprio lo sguardo puro di quelle numerose vittime che, spinge ad andare avanti per scoprire cosa cè dietro tutto quell’abominio, mentre si attraversa in punta di piedi il paese degli orchi”.
I CONSIGLI
Tra le tavole ci sono anche consigli utili, perche’ il target della mostra e’ destinato a tutti coloro che “supereroi” per difendere i bambini possono sempre diventarlo. In primis le famiglie, a cui puo’ tornare utile il patrimonio informativo acquisito in anni di indagine dalla Polizia Postale: “Gli adescamentl avvengono solitamente tramite messaggi inviati attraverso la posta elettronica, social network e via
chat inseriti nelle plattaforme di gaming,
Dite al bambini dl non rispondere mai ai commenti e messaggi di tipo volgare, offensivo , allo stesso tempo, invitateli a non usare un linguagglo scurrile o inappropriato e a comportarsi correttamente. Spiegate a bambinl che puo essere perlcoloso compilare moduli online e dite loro di farlo solo dopo avervi consultato. Cercare di stargli vicino quando creano profili legati ad un nikname da usare in programmi di chat o piattaforme di gaming”. Anche nei comportamenti si può leggere un disagio. Nella mostra c’è una sorta di vademecum per intercettarne i segnali più evidenti: “Tuo figlio modifica improvvisamente (l’uso abituale dello smartphone o del computer e passa molto empo a scrivere messaggi, caricare condividere foto video, anche in tarda serata e rimane connesso in rete per molte ore. Tuo figlio si allontana e sl apparta ognl volta che riceve o effettua una chiamata con lo smartphone e quando è connesso in internet.Tuo figlio si mostra molto In ansla o si rifiuta categoricamente di farti vedere il suo dispositivo o lo schermo del computer mentre naviga in rete.- Tuo figlio mostra ansia e preoccupazione quando squilla il telefonino e non ti spiega spontaneamente perché. Tuo figlio mostra cambiamenti nei suoi ritmi sonno-veglia dorme troppo, dorme poco, ha incubi notturni), nel comportamento alimentare, nel rendimento scolastico”. Aerre