SPECIALE UN ANNO DI ECONOMIA / Chiusa la Novolegno, IIA prova a partire. E inizia l’era De Vizia in Confindustria

0
2837

Alfredo Picariello – L’inizio dell’era De Vizia in Confindustria e la chiusura della Novolegno. In mezzo, una pandemia che rischia di mandare sul lastrico anche decine e decine di imprenditori irpini. E’ il 2020 dell’economia made in provincia di Avellino, l’anno più difficile. Annus horribilis soprattutto per gli operai della Novolegno di Montefredane, che in pochissimo tempo si sono trovati senza un’occupazione e senza certezze per il futuro. Così come è successo in passato per la ex Irisbus, la loro è stata una vertenza chiave in questo anno disgraziato. Hanno combattuto in tutti i modi, sempre, però, con grande civiltà.

Indimenticabili le notti trascorse nella sala consiliare del Comune di Montefredane a dormire in un sacco a pelo. Oppure i presidi sotto la tenda dinanzi lo stabilimento. Purtroppo, fino a questo momento tutto si è rivelato inutile.

Se una vertenza come questa della Novolegno sembra di difficile soluzione, il 2020 ha dato grande speranza, invece, al rilancio di Industria Italiana Autobus di Flumeri. Il sito ex Irisbus sta tornando a riprendere la produzione e quest’anno, per ben due volte di seguito, ha ricevuto anche la visita del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Che non è venuta in provincia di Avellino a fare passerella ma ad ordinare nuovi autobus per la Capitale. Una boccata d’ossigeno per Roma e per Industria Italiana Autobus.

Un’altra difficile vertenza in Irpinia è quella della Fca di Pratola Serra. Anche lo stabilimento ex Fma ha vissuto un anno altalenante, non molto positivo. Paradossalmente, è stato un po’ il covid a rimettere in carreggiata la fabbrica irpina, con la produzione di mascherine avviata in estate inoltrata.

Fabbrica grande, crisi più grande, ovviamente. In questi tempi così difficili, la miriade di piccole e medie imprese irpine, ha provato in tutti i modi a resistere. Ma sarà il 2021 l’anno dei bilanci più veritieri. La provincia di Avellino, ad ogni modo, come sempre si è fatta valere in alcuni settori, come quello dell’enagostronomia, con punte di eccellenza che hanno travalicato i confini.

Anche se, con la Pasqua ed il Natale che sono andati in “fumo”, occorrerà capire gli effetti negativi di lungo termine proprio su quei settori che citavamo prima. Ripercussioni abbastanza negative anche sul turismo quest’anno. La pandemia ha dato un’ulteriore mazzata ad un settore che già non se la passava bene da anni.

Segnali poco incoraggianti anche dal mondo della concia di Solofra. Nel frattempo, la tanto agognata riforma della Camera di Commercio, con la fusione tra Irpinia e Sannio, resta ancora sostanzialmente ferma al palo.

C’è stato qualche “botto” di fine anno che ha fatto leggermente cominciare a sperare in un’inversione di rotta. L’apertura del supermercato “Sole 365” lo scorso 2 dicembre nel centro commerciale Vivendi di Avellino, ex Mercatone, con l’assunzione di circa una trentina di persone.

E’ l’apertura di Decathlon, a metà dicembre, a Mercogliano. Anche qui circa una ventina di assunzioni. Sempre a dicembre, in Confindustria Avellino è iniziata l’era De Vizia. L’imprenditore di Montefusco ha preso il posto di Giuseppe Bruno.