Serino – Documento di sfiducia, parla uno dei firmatari: Pauciello

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Serino – Dopo Lioni, Paternopoli, Monteverde e Fontanarosa, il Commissariamento Prefettizio incombe anche su Serino. L’avventura da primo cittadino di Armando Ingino termina dopo otto anni di gestione con una mozione di sfiducia da parte di ben dieci consiglieri: Rocco Manzo, Vincenzo Verderame, Enzo Arcopagita, Federico Rocco, Carmine De Vita, Vincenzo Ianniello, Abele De Luca, Antonio Pellecchia, Luigi Calabrese e Gennaro Pauciello. Uno strappo inevitabile e prevedibile che l’ex sindaco Ingino ha cercato vanamente di ricucire più volte. L’ultima bagarre poco prima delle elezioni regionali, quando la sua maggioranza presentò un documento di dimissioni che poi, in seguito a compromessi, fu ritirato. Insomma, questa volta Ingino non ce l’ha fatta e getta la spugna. “La migliore decisione – afferma il firmatario Pauciello – che il sindaco abbia preso in otto anni di amministrazione. La sua maggioranza ‘ballerina’ non ha retto all’ennesimo colpo ed è caduta. A firmare la petizione oltre ad un numero di esponenti di minoranza, infatti, c’erano anche membri della Giunta. Tutti udeurini e qualche ex di Alleanza Nazionale”. Ma la crisi del Comune serinese era già nell’aria da tempo. Durante il secondo mandato da sindaco, la Giunta di Ingino aveva mostrato evidenti tentennamenti. “Dall’insediamento del maggio 2001 l’ex primo cittadino ha rimpastato il suo team per ben tre volte, salvando l’amministrazione dal Commissariamento. Non è servito nemmeno l’appoggio esterno da parte del partito della Margherita e dei Ds per evitare la frattura definitiva. Forse questa nuova coalizione pressava pesantemente sulla figura del sindaco che alla fine ha dovuto lasciare la sua poltrona”. Nonostante Ingino abbia respinto in un primo momento la mozione di sfiducia, la resa è stata imprescindibile. E così Serino si aggiunge agli altri quattro paesi irpini gestiti da un commissario prefettizio. L’ormai ex numero uno di Serino, secondo Pauciello, non deve commiserarsi. “Purtroppo la politica irpina sta viaggiando verso una meta di non ritorno. Si è perso ogni vero riferimento politico: le liste civiche senza alcuna organizzazione interna appiattiscono ogni ideale partitico. E la lista di Ingino ‘Alleanza per Serino’ è un’altra prova tangibile di come queste aggregazioni miste non siano in grado di fare della sana politica. D’altra parte a pagarne le conseguenze maggiori sono sempre gli elettori”. Intanto Ingino ha promesso un ritorno sulle scene dalla politica serinese. Probabile una sua ricandidatura nelle vesti di consigliere. Intanto lo spettro del Commissariamento, stando ai ben informati sembra abbattersi anche su un altro Comune: Roccabascerana.(Marianna Marrazzo)

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