Dalle cubiste in piazza per la notte bianca alle denunce per una casa a luci rosse. E così Sant’Angelo dei Lombardi fa discutere la cronaca giornaliera dopo che i carabinieri della Compagnia dell’Alta Irpinia, guidati dal Tenente Sabato D’Amico, e del Nucleo Operativo del Comando di Avellino guidati dal Maggiore Francesco Merone, per tre mesi hanno tenuto sotto occhio l’attività di un noto club, alla periferia di Sant’Angelo dei Lombardi. Nel locale, che in passato era nato come macelleria, era possibile trovare gradevoli ed avvenenti giovani donne disponibili a “mostrare” il proprio corpo. In tre mesi sarebbero stati raccolti elementi utili all’indagini tant’è che la Procura della Repubblica santangiolese ha emesso il provvedimento di sequestro a titolo preventivo del locale, del valore di 200mila euro circa. Con l’atto della Procura, ieri mattina alle 9 i Carabinieri hanno apposto i sigilli ed hanno notificato l’ordinanza al gestore. La Magistratura non ha ancora chiuso il fascicolo: si sta vagliandola posizione di sei persone, tutti conoscenti e soci della presunta casa a luci rosse, che potrebbero essere colpite dall’accusa di sfruttamento della prostituzione. Nel club, a dire degli inquirenti, camuffato da locale notturno sarebbero stati favoriti incontri tra clienti e ragazze, in gran parte provenienti dall’Est: oltre ai 20euro, somma da pagare per l’ingresso, per incontrare le ragazze i clienti avrebbero pagato dai 5 ai 100 euro. Insomma, la casa a luci c’è ma l’inchiesta è tuttora in corso e non si esclude che nei prossimi giorni ci possano essere nuovi sviluppi.
Redazione Irpinia
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