Sempre più spesso si sente parlare di green building, espressione che può liberamente essere tradotta come “edilizia sostenibile” (letteralmente “edilizia verde”). È facile immaginare dalla terminologia che si tratta di un approccio che punta a un’edilizia più rispettosa delle esigenze dell’ambiente.
Nella pratica, l’applicazione del green building si concretizza nel progettare, costruire (o ristrutturare) e allestire un edificio seguendo linee guida ben precise che mirano ad avere un impatto il meno negativo possibile sull’ambiente.
Edilizia sostenibile significa anche dotare tale edificio con soluzioni che possano avere anche un impatto positivo sul clima e che, allo stesso tempo, siano in grado di migliorare la qualità di vita di chi lo utilizza per motivazioni abitative o professionali.
A quali edifici è possibile applicare il concetto di green building?
Si potrebbe pensare che l’applicazione del green building riguardi soltanto gli edifici a uso abitativo, vale a dire le residenze private oppure i palazzi condominiali; in realtà un tale concetto può e dovrebbe essere applicato a qualsiasi tipologia di costruzione: edifici pubblici, edifici professionali, capannoni artigianali e industriali, centri commerciali, strutture logistiche, luoghi di aggregazione, ospedali, aeroporti ecc.
Come si applica concretamente il green building?
Nel concreto l’edilizia sostenibile può essere realizzata sfruttando un insieme di varie soluzioni.
Relativamente alla costruzione dell’edificio, è fondamentale il ricorso a materiali ecocompatibili e certificati come tali e possibilmente disponibili a livello locale così da ridurre l’impatto ambientale relativo al trasporto.
Esempi in proposito se ne possono fare moltissimi: biomattoni, calcestruzzo a basso tenore di CO2, materiali riciclati (pietra, acciaio ecc.), legno certificato, sughero da pavimentazione, materiali in fibra di vetro ecc.
Sono inoltre disponibili molti materiali “green” per realizzare l’isolamento termico (che tra l’altro migliora l’efficienza energetica dell’edificio) e quello acustico e anche pitture ecologiche per l’imbiancatura esterna e quella interna.
Per la produzione dell’energia necessaria all’illuminazione e al riscaldamento dell’acqua sanitaria si hanno oggi a disposizione molte soluzioni sostenibili; si pensi per esempio ai pannelli solari (per il riscaldamento) e a quelli fotovoltaici (per l’energia elettrica); peraltro, oltre a essere rispettose dell’ambiente, sono soluzioni che nel medio-lungo termine comportano un notevole risparmio economico.
Relativamente all’illuminazione, la progettazione degli edifici deve essere tale da valorizzare al massimo la luce naturale così da evitare inutili sprechi; è inoltre cruciale il ricorso a soluzioni energeticamente efficienti; attualmente il non plus ultra è il ricorso a lampade LED.
Questi comunque sono solo alcuni semplici e comuni esempi, ma sono moltissime altre le soluzioni implementabili nell’ambito del green building.
Quali sono i benefici principali del green building?
Il beneficio principale è ovviamente la riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente. I materiali ecocompatibili, per esempio, contribuiscono a una rilevante riduzione delle emissioni di anidride carbonica sia durante la produzione che durante l’uso.
Vanno considerati anche i benefici economici; si deve innanzitutto considerare che gli edifici “green” sono caratterizzati da una notevole efficienza energetica e quindi vanno a ridursi molto le spese per l’illuminazione e per il riscaldamento.
Non va nemmeno sottovalutato il fatto che un edificio green ha un valore commerciale più alto; valore che peraltro tende ad aumentare nel medio-lungo termine perché nel mercato immobiliare questi edifici sono decisamente più appetibili rispetto a quelli di vecchia concezione.
Gli edifici green, infine, sono caratterizzati anche da un ottimo comfort abitativo; sono isolati termicamente e acusticamente e inoltre i materiali ecosostenibili utilizzati per l’isolamento sono più salubri di altre soluzioni.