Oltre l’8 marzo, la programmazione dell’Anno Zero del Festival transfemminista

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Anno Zero

L’Anno Zero del Festival Transfemminista dell’ARCI Avellino APS è iniziato lo scorso weekend con due iniziative che hanno visto la partecipazione piena della comunità irpina, prima ad Avellino e poi a Lioni. Due giornate che hanno regalato alla comunità un momento culturale e un approfondimento con la partecipazione di personaggi del calibro di Luciana Castellina, che ha riacceso i riflettori sulle lotte del passato per illuminare quelle del presente. Con la presenza della stessa Castellina, presidente onoraria dell’ARCI Nazionale, e di altre voci autorevoli, il dibattito si è trasformato in un ponte tra generazioni, tra chi ha combattuto per i diritti delle donne e chi oggi continua a farlo.

Come promesso dall’Arci, le iniziative non si esauriscono nella narrazione dell’8 marzo, ma continueranno per tutta la primavera con tematiche precise e l’intenzione di coinvolgere e programmare diverse attività con tutte e tutti.

Il prossimo appuntamento del festival è per il 14 marzo, con la presentazione e il dibattito sulla mostra “Com’eri vestita? Storie di violenza”, ospitata dal circolo ARCI “Il Gabbiano” di Grottolella. La mostra, promossa da Amnesty International, continua a girare sul territorio irpino con l’obiettivo di abbattere gli stereotipi di genere legati alla violenza sessuale, attraverso approfondimenti, reading letterari e un confronto diretto con la comunità. L’evento, che si terrà alle ore 18.30 presso la sede del circolo, vedrà la partecipazione dell’avvocato Luigi Marino, referente del comitato beneventano di Amnesty International, e del personale della Questura di Avellino, che promuoverà le attività messe in campo dalla Polizia di Stato per contrastare la violenza di genere. Oltre agli abiti esposti, simbolo delle storie di violenza raccontate, saranno presentati anche i lavori realizzati dai bambini dell’associazione e alcuni dipinti dell’artista Carmen Orlando, che arricchiscono
fortemente il percorso espositivo.

“Costruire la mostra, leggere in anteprima la descrizione della storia di quegli abiti ci ha ulteriormente responsabilizzati, la tematica non è facile da affrontare, ma avere davanti quegli abiti rende in modo tristemente chiaro una cruda realtà: quella della violenza, fisica e verbale, che deve farci porre interrogativi e capire che la strada intrapresa con questa forma di sensibilizzazione è importante. Ci auguriamo che la mostra arrivi in tutti i comuni irpini, per far crescere la consapevolezza che la violenza può essere emarginata solo attraverso la formazione e l’educazione”, queste le parole che esprimono con
determinazione gli organizzatori del festival.

La mostra rimarrà esposta fino a fine giugno, diventando un punto di riferimento per la comunità irpina e un’occasione per riflettere, discutere e agire contro la violenza di genere.

Di seguito, il programma dell’Anno Zero del festival per i prossimi mesi.

Aprile: Resistenza e Autodeterminazione
Ad aprile, il festival si intreccia con le celebrazioni del 25 aprile 2025, 80esimo anniversario della Liberazione, un momento storico che assume un significato ancora più profondo in questo contesto. La resistenza non è solo un ricordo, ma un impegno quotidiano. Il pranzo di comunità e la passeggiata della resistenza diventano occasioni per riflettere sul passato e sulla toponomastica ancora oggi invariata nella città. Un laboratorio cittadino, in collaborazione con il circolo Avionica, si propone di riscrivere la storia della resistenza al femminile sul ruolo fondamentale delle donne nella lotta partigiana, restituendo voce e visibilità a chi è stato dimenticato. Nello stesso mese, la campagna “My Voice My Choice” porta al centro del dibattito il tema dell’aborto e dell’autodeterminazione delle donne. Con la partecipazione di una volontaria regionale della campagna,
della ginecologa Carla Ciccone e delle attiviste dell’ARCI Avellino, si discute di diritti riproduttivi, raccogliendo le firme per sostenere la chiusura della campagna internazionale.

Maggio: Omosessualità, Transfobia e Tecnologia
Maggio è il mese dedicato alla lotta contro l’omotransfobia e alla preparazione dell’Irpinia Pride 2025. Il festival ospita dibattiti, letture e proiezioni cinematografiche per sensibilizzare la comunità sui temi LGBTQIA+. Tra gli eventi in programma, la proiezione del film “Orlando”, in collaborazione con Zia Lidia, e un dibattito su tecnologia e violenza digitale di genere, organizzato con Game of Tech e Reclaim the Tech. Il monologo “Amici, complici, amanti”, a cura di Puckteatre, chiude il mese con una riflessione sulle relazioni e sulle identità.

Giugno: Linguaggio, Memoria e Celebrazione
A giugno, il festival si avvia verso la sua conclusione con un focus sul linguaggio e sulla comunicazione. Un laboratorio organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti e un’esperta di linguaggio femminista, si propone di decostruire gli stereotipi di genere e di promuovere un uso più inclusivo delle parole. La mostra sui manifesti storici delle battaglie sociali e femministe, in collaborazione con la Fondazione Gramsci di Bologna, ripercorre le tappe fondamentali del movimento femminista, mentre l’evento finale del 21 giugno celebra la conclusione del festival con un concerto.

L’Anno Zero del Festival Transfemminista dell’ARCI Avellino APS non è solo un’occasione per celebrare le conquiste del passato, ma anche un invito a guardare al futuro con speranza e determinazione. Attraverso un programma ricco e variegato, il festival si propone di coinvolgere la comunità irpina in un percorso di crescita collettiva, fatto di ascolto, confronto e azione. Perché la lotta per i diritti delle donne e della comunità LGBTQIA+ non è mai finita, e ogni primavera è un’occasione per rinnovarla. E in questo contesto, l’80esimo anniversario della Liberazione del 25 aprile 2025 assume un valore simbolico ancora più forte, ricordandoci che la resistenza è un atto quotidiano, che si rinnova nelle lotte di oggi e di domani.