Professionalità in Regione e sviluppo in Campania, D’Ercole precisa

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Regione – Professionalità in Regione, il capogruppo regionale di Alleanza Nazionale, Franco D’Ercole, ha incontrato questa mattina Giuseppe Conte, presidente dell’Adi.Pro (Associazione dipendenti professionisti della regione Campania). Un incontro che segue i recenti fatti relativi agli incarichi dirigenziali affidati a due giovanissimi neolaureati. “Episodio che ha mortificato ulteriormente le professionalità interne – fanno sapere dall’associazione – E’ opportuno che, come da impegno preso da tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale, venga posto all’attenzione dell’Assemblea il disegno di legge relativo al nuovo ordinamento amministrativo. Ordinamento nel quale deve trovare la giusta collocazione il rispetto per le alte professionalità presenti nella Giunta Regionale”. Ma l’esponente regionale di An lancia un altro allarme: “La Campania, al contrario di altre regioni anche meridionali, non cresce. Anzi arretra ed in fatto di sviluppo, conquista addirittura la maglia nera fra le regioni d’Italia”. “La constatazione – continua D’Ercole – che nel 2004 la Campania sia stata caratterizzata da un valore aggiunto notevolmente inferiore a quello nazionale, ma anche più basso di quello del Mezzogiorno, è la dimostrazione che “promesse a futura memoria” di Bassolino & c., possono essere dei buoni slogan promozionali, ma certamente non producono sviluppo”. “Né – sottolinea il capogruppo di An – stando alle previsioni il futuro sembra prospettarsi più roseo. Dovrebbe esserci, secondo i ricercatori, una lieva ripresa, purtroppo però, del tutto insufficiente a recuperare quanto si è perso in precedenza. Una Regione – ha rilevato – il cui unico obiettivo sembra essere quello di foraggiare le clientele, di sperperare fondi in iniziative senza alcun valore aggiunto, che mantiene la Sanità in uno stato comatoso, che non riesce a risolvere il problema dell’emergenza rifiuti e dell’occupazione, nonostante le risorse che il governo centrale ha stanziato proprio con questi obiettivi, e che non riesce a spendere che in minima parte i notevoli fondi nazionali ed europei che dovrebbe servire proprio a dare una soluzione alle problematiche legate allo sviluppo. Occorrono – ha concluso D’Ercole – segnali forti e certezze di sviluppo. Darli è compito delle istituzioni a cominciare proprio dalla Regione che deve dimostrare – ma non a chiacchiere – chiarezze di idee sui progetti da realizzare e capacità d’investimento dei fondi strutturali europei a propria disposizione. Due qualità che finora sono apparse decisamente virtuali”.

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