Piazza di spaccio sgominata dalla Mobile: il primo luglio la decisione del Gup Lezzi

0
1116
squadra_mobile_polizia

SAN MARTINO VALLE CAUDINA- Quattro dei cinque imputati per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per una piazza di spaccio di cocaina gestita principalmente da donne, hanno già anticipato di voler definire il loro processo con il rito abbreviato. Questo al termine dell’udienza preliminare iniziata ieri davanti al Gup Gennaro Lezzi, che è stata aggiornata al prossimo primo luglio. Quattro imputati, tra cui le due donne (legate ad un esponente del clan Pagnozzi attualmente detenuto) difese dagli avvocati Pacca Vito, Stefano Alessandrelli e Fabio Russo hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Un solo imputato, anche lei legata da parentela con le altre due donne, difesa dagli avvocati Valeria Verrusio e Danilo De Cecco – ha deciso di affrontare il giudizio ordinario . Tutti gli imputati sono sottoposti a misura cautelare. Proprio per quest’ultima, a seguito di espressa istanza difensiva, il Gup Lezzi ha disposto la revoca della misura cautelare. Quindi affronterà il processo completamente a piede libero.

LE INDAGINI E IL BLITZ
Le indagini erano scattate in seguito ad un via vai sospetto di persone dalle otto del mattino alle quattro del giorno seguente. Un market della droga attivo quasi h24 quello sgominato dalla Squadra Mobile di Avellino con l’operazione messa a segno alcuni mesi fa . Il primo sequestro ad ottobre del 2023,  poi sono arrivate le altre  attività di sequestro e l’indagine, quella che aveva portato gli agenti della Squadra Mobile di Avellino a disarticolare la  piazza di spaccio gestita prevalentemente da donne. Mamma e figlia, legate ad un boss della Valle Caudina (ma non è contestato il 416 bis ndr) avevano un ruolo centrale nella gestione del traffico come è emerso dalle indagini coordinate dalla Procura di Avellino e condotte dagli agenti agli ordini del vicequestore Ennio Ingenito. Gli agenti di Via Palatucci decidono di “piazzare” una telecamera nei pressi dell’abitazione e come in ogni indagine per droga, dopo le prime attività di sequestro. Siamo a fine ottobre 2023. Scattano anche le intercettazioni telefoniche. La droga viene consegnata anche a domicilio. Giubbini, camicie, caffè. Così a telefono o nei contatti si cercava di eludere le investigazioni e parlare della droga. Più che un negozio di abbigliamento però, anche dai riscontri avvenuti tra ottobre 2023 e giugno 2024 gli uomini agli ordini del vicequestore Ingenito hanno rinvenuto invece dosi di cocaina e hashish per coloro che raggiungevano la casa e ne uscivano dopo pochi minuti. Almeno venti gli episodi di spaccio accertati dalla Mobile di Avellino.