Piano di Zona e rifiuti, opposizioni all’attacco del sindaco

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Piano di Zona e rifiuti, opposizioni all’attacco del sindaco. Doppia conferenza stampa stamattina a Palazzo di Città dei gruppi consiliari di minoranza. Prima Ettore Iacovacci e Dino Preziosi, componenti della II Commissione Trasparenza, hanno analizzato la documentazione relativa alla nascita della società mista pubblico-privata Grande Srl che si occuperà in città della raccolta rifiuti. “Abbiamo verificato – denuncia Iacovacci – che la delibera di Giunta che serviva per la costituzione della delibera di consiglio su Grande non è mai stata pubblicata. Dunque cosa hanno votato i consiglieri di maggioranza senza aver letto nello specifico gli atti relativi alla costituzione della società per il trattamento dei rifiuti? A nostro avviso questo è un fatto gravissimo” aggiunge il presidente della Commissione Trasparenza.

Gli fa eco il capogruppo de La Svolta Dino Preziosi: “Ci sono troppe cose che non funzionano, parlare di opacità è riduttivo. Per Grande srl è stata portata una delibera in Consiglio senza la delibera di Giunta che prendeva atto del dissenso dell’architetto del settore Patrimonio”.

Inoltre sull’Azienda consortile e il Piano di Zona A04, specifica Iacovacci che “il sindaco del capoluogo facente parte dell’ambito non può fare il presidente dell’azienda consortile”. Da qui l’attacco degli altri rappresentanti delle opposizioni Nicola Giordano, Marietta Giordano, Nando Picariello e Francesco Iandolo.

Nicola Giordano

La bufera nasce dalla nomina di Rodolfo De Rosa a direttore dell’Azienda speciale consortile A04 per la gestione dei servizi socio assistenziali del Piano di zona che comprende 16 comuni e che ha come capofila il Comune di Avellino. De Rosa risulta indagato per corruzione e turbativa d’asta, con l’aggravante di aver avvantaggiato un’organizzazione criminale, secondo quanto viene fuori nelle indagini coordinate dalla procura di Napoli, avviate nel 2021. All’epoca De Rosa, che ricopriva il ruolo di coordinatore dell’ambito 17 (Frattamaggiore, Sant’Antimo, Frattaminore, Grumo Nevano e Casandrino), secondo i pm avrebbe ricevuto doni di varia natura in cambio di appalti. “Mentre la procura distrettuale antimafia si interessa della vicenda giudiziaria di Caserta, ad Avellino non viene acceso un faro per illuminare una strada troppo buia” è la denuncia del consigliere Giordano.