Pestaggi, spunta anche l’aggressione all’assessore Giacobbe: no del Gip alla misura

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Nell’inchiesta sui pestaggi su commissione spunta di nuovo anche l’aggressione all’assessore avellinese Giuseppe Giacobbe, quella avvenuta il 26 settembre del 2019 a Mercogliano. Per la Procura di Avellino infatti, il secondo uomo a bordo dello scooter di Ivan Santamaria (condannato il 3 giugno scorso a dieci mesi e venti giorni per lesioni e assolto dall’accusa di estorsione ndr) e’ proprio uno degli indagati, Sebastiano Sperduto.

Come e’ noto Santamaria non ha mai fatto il nome del suo complice e lo stesso Giacobbe non avrebbe riconosciuto gli aggressori. Per il Gip pero’ non ci sono gravi indizi di colpevolezza e la richiesta della Procura per il capo di imputazione contestato provvisoriamente e’ stata rigettata per assenza di gravi indizi di colpevolezza. Ma come si arriva a Sperduto? Tutto parte da un’intercettazione captata dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Baiano nel dicembre del 2020 e alle risate dell’indagato nell’ascoltare un’intervista sul caso di Giacobbe. E da questo spunto i Carabinieri di Baiano avevano avviato una serie di riscontri investigativi. A partire dall’esame dei tabulati telefonici dello stesso Santamaria, che alle 12:28 dello stesso giorno aveva contattato Sperduto. Un modo per concordare l’aggressione?

A quanto pare no, almeno dal prosieguo degli stessi esami sui tabulati. Alle 13: 41 il suo telefono aveva agganciato una cella a distanza di 6 chilometri almeno dal luogo dell’aggressione. Troppo esiguo il tempo per raggiungere Santamaria e alle 13:45 aggredire Giacobbe. Oltre anche alle telefonate intrattenute con un altro soggetto (estraneo all’inchiesta ndr) in un arco temporale prossimo a quello di compimento del raid. La Procura dunque confermera’ l’ipotesi investigativa o sulla base delle valutazioni del Gip non continuera’ a ritenere Sperduto il secondo uomo dell’aggressione a Giacobbe?