Pagliaro: “A Quindici in due anni nessun cambiamento”

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Quindici – Sono passati due anni dalle ultime elezioni e niente sembra essere ancora cambiato da allora. La situazione risulterebbe difficile sotto alcuni punti di vista. A spiegarci il perché è l’ex candidato sindaco dell’opposizione, Mario Pagliaro, che spara a zero contro la maggioranza. “Mi rendo conto che è difficile gestire un comune ed una zona come quella di Quindici. Ma al momento non posso fare altro che esprimere il mio dissenso verso l’operato della giunta Santaniello. Ci sono state molte parole. Qualche piccolo progetto è stato portato avanti, ma non si è fatto davvero nulla per risolvere i problemi di maggiore entità. Quelli che realmente interessano la popolazione locale. Progetti e proposte concrete non sono stati fatti”. Pagliaro fa riferimento al problema della disoccupazione ed alle scarse iniziative in campo economico. Un rilancio dell’economia che, a suo giudizio sarebbe stato utile per inserire i giovani nel mondo del lavoro. “Il nostro programma, due anni fa, era ben chiaro. C’erano due obiettivi fondamentali: economia e giovani. Si mirava a coinvolgere nuove forze per aprire un nuovo ciclo. Il dramma della nostra zona, come del resto nella maggior parte delle aree del sud, è che i nostri ragazzi si aspettano il posto di lavoro. Molte le aspettative inutili. Così, non riuscendo a trovare una sistemazione occupazionale, alcuni sono stati costretti ad emigrare”. Dunque, un rilancio economico sarebbe possibile solo se si sfruttassero a pieno le risorse del territorio. “Ad esempio, se si lavorasse bene la montagna, come si faceva una volta, non ci sarebbe il timore delle frane. Poiché adesso vengono erette barriere di cemento, è normale che con la pioggia, e tutti i detriti che ne conseguono, queste vengano giù. Noi proponevamo di aprire un nuovo ciclo, ma ciò ci è stato impedito”. Pagliaro ricorda poi come e perché la sua coalizione ha perso il consenso popolare. Fino a qualche giorno prima delle elezioni pensava di poterle vincere. “L’episodio, a noi sfavorevole, che ha fatto traboccare il vaso, è stato lo sbloccamento dei posti alla Comunità Montana, che ha permesso a molti di acquisire quel posto fisso che tanto desideravano. Alla fine, abbiamo ricevuto un consenso esiguo rispetto alle nostre aspettative”.

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