Macellaio sotto usura: le rate pagate anche con forniture di carne ogni settimana

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A fronte di un prestito di 39mila euro in più tranches ne avrebbe sborsato circa 31 mila solo di interessi e altri 80 mila invece da corrispondere fino alla definizione del capitale. Agli usurai però, oltre alle rate, in alcune circostanze anche di 250 euro a settimana (mediamente però del 10 per cento al mese), un macellaio irpino finito sotto usura avrebbe anche corrisposto circa 4mila euro di forniture di carne, che rientravano nel prezzo da pagare agli aguzzini. Non solo, nel caso di ritardi, come era avvenuto nell’estate del 2019, scattava anche una penale. Circa duemila euro quella applicata. E non sarebbero mancate anche le botte e le minacce. Un incubo durato circa due anni, tra il 2018 e il 2020, a porvi fine la denuncia della vittima e gli arresti eseguiti dai Carabinieri. Per quattro presunti concorrenti nella vicenda usuraria il sostituto procuratore della Repubblica di Avellino Vincenzo Russo ha chiesto il rinvio a giudizio. Il prossimo 7 giugno sarà il Gup a decidere sulla richiesta della Procura. Uno di loro, il principale indagato, avrebbe già avanzato richiesta di patteggiamento, altro invece di abbreviato. I quattro sono difesi dagli avvocati Nello Pizza, Marino Capone, Sabatino Fusco e Carmine Danna. La vittima si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Francesco Pecchia.