Nargi non si dimette e Festa non la fa sfiduciare. La crisi politico-amministrativa di Palazzo di Città, che fino a poche settimane fa la maggioranza negava persino che esistesse, si riassume tutta in queste poche parole. Uno stallo, o una guerra di logoramento, tra l’attuale sindaca e l’ex fascia tricolore che sembra destinato a durare ancora, almeno fino a quando la prima cittadina non uscirà dal suo mutismo che ha caratterizzato questa surreale due giorni di Consiglio Comunale. Sì, perché se da una parte si attendono chiarimenti dai gruppi festiani che non hanno controfirmato le nomine in Giunta, dall’altra la sindaca ha il dovere di motivare alla città la sua assenza dall’aula consiliare.
Prima – andando a ritroso nelle recenti cronache – in assenza dei 14 consiglieri festiani, sono state le opposizioni a garantire il numero legale in aula. Poi, questa mattina, la seduta è andata completamente deserta. Assenti perfino la sindaca e il presidente dell’Assise, Ugo Maggio, che – ancor più paradossalmente – aveva cercato di forzare la situazione ieri, riproponendo la seduta in seconda convocazione. Che cosa sia successo durante la notte non è ancora chiaro. Fatto sta che stamattina tra i banchi di Piazza del Popolo erano presenti solo quattro consiglieri: Sergio Trezza, Gerardo Melillo, Geppino Giacobbe ed Ettore Iacovacci. È stato proprio quest’ultimo, in qualità di consigliere anziano, a constatare la mancanza del numero legale in aula.
Subito dopo è stata convocata una conferenza stampa ad horas dalle opposizioni, che chiedono alla sindaca Nargi di uscire allo scoperto e parlare chiaramente alla città. Chissà se questo accadrà o se lo stallo si protrarrà per tutto il fine settimana. In ogni caso, per la sindaca è ormai impossibile andare avanti senza Giunta e senza maggioranza. Non ci sono margini nemmeno per una trattativa con l’opposizione che escluda la fitta pattuglia festiana dalla maggioranza: i numeri non ci sarebbero. In tal senso, né per Antonio Gengaro, né per Amalio Santoro o Antonio Bellizzi, quantomeno per Ettore Iacovacci, sembra esserci spazio per costruire alleanze alternative.
Dall’altra parte, Gianluca Festa, che proprio ieri ha ricevuto la notifica della chiusura delle indagini preliminari a suo carico, starebbe facendo circolare la voce della volontà di chiudere quest’esperienza amministrativa e tornare alle urne a giugno, puntando a riconquistare la fascia tricolore che lui stesso ritiene gli sia stata “rubata”. Tuttavia, far sfiduciare Nargi dai suoi non sembrerebbe la mossa migliore in termini di consenso elettorale. Se infatti l’ex sindaco si trovasse a dover affrontare le urne da solo, senza alleanze, la sua situazione sarebbe certamente più complicata.
Infine, resta in piedi la possibilità che sia proprio la sindaca a prendere atto di non avere più la maggioranza e si dimetta. Un gesto che, tuttavia, potrebbe essere interpretato come l’ultimo tributo al suo leader politico, appunto Festa. Intanto, cresce la tensione per l’imminente appuntamento delle elezioni regionali, che potrebbe aprire scenari davvero imprevedibili nel breve e medio termine anche in ottica Palazzo di Città.