Da “Il Biancoverde” n. 7 del 4/10/2013
“L’Avellino sta andando oltre le aspettative e continua a stupire – a dichiararlo è una delle bandiere del calcio biancoverde Jeorge Dos Santos Filho, meglio noto come Juary -. Distaccatosi dalla guida del Sestri Levante a marzo, il piccolo brasiliano – sbarcato in Italia negli anni ’80 ed ingaggiato dall’ex presidente dell’Avellino Antonio Sibilia – auspicava e sognava una chiamata dal club irpino per la panchina della Primavera: “Sono in attesa di una panchina ove impiegare tutta la mia esperienza. Ho atteso e sperato che l’Avellino Calcio mi contattasse per la seconda squadra affinché potessi rendermi utile e soprattutto per una piazza a cui sono affezionatissimo”. “L’Avellino di Rastelli, quest’anno, sta affrontando il campionato cadetto con grande determinazione – prosegue l’ex attaccante biancoverde che, dopo ogni rete siglata, dedicava la famosa danza alla bandierina del corner -. Due pareggi importanti quelli conquistati con Varese e Pescara. Per non parlare della schiacciante vittoria contro l’ex capolista Empoli. Punti preziosi presi con l’entusiasmo della neopromossa che non vuole disputare un campionato da protagonista, ma vuole salvarsi il prima possibile. La Serie B è un campionato difficilissimo ed imprevedibile. Sbilanciarsi, dunque, è ancora presto. Il tecnico dell’Avellino, grande trascinatore, sa bene che bisogna rimanere con i piedi a terra e lavorare tanto per crescere e migliorare. Ha tre reparti di qualità e di tutto rispetto: Fabbro è una pedina importantissima per la difesa, Arini per il centrocampo, Castaldo, poi, è il valore aggiunto dell’attacco e dell’intera squadra. L’esperienza, la fisicità e la personalità di questi elementi contribuiscono alla compattezza e alla solidità dello spogliatoio”. “L’affetto di questa piazza, di questa gente – conclude – è il ricordo più caro che conservo dell’Iprinia. Lo porto sempre con me insieme alla partita Ascoli – Avellino (4-2) nel periodo del terremoto”.