Da “Il Biancoverde” n. 32 del 25/04/2014
La carriera:
Da calciatore professionista in campionato, dal 1998 al 2011, ha collezionato 252 presenze e 77 reti. Ha esordito in Serie A, nel match Juventus – Perugia (1-0), nel corso della stagione 2003-2004. Colleziona un’ulteriore presenza nell’incontro tra Perugia e Roma (0-1), nel gennaio del 2004. L’attaccante Gabriele Scandurra viene poi ceduto in prestito al Catania, dove colleziona 5 presenze in Serie B. Nel giugno seguente, dopo la retrocessione del Perugia nella serie cadetta, viene riportato alla base e schierato in 3 partite di campionato dei Grifoni. Nel gennaio del 2005, passa a titolo definitivo alla Cisco Roma, in C2 (15 presenze e 5 reti). Nelle stagioni successive milita in Serie C1 con le maglie di Sambenedettese (29 presenze e 10 gol) e Ternana (28 presenze e 5 reti). L’ariete romano passa alla Lucchese nella stagione 2008-2009 e conquista la vittoria del proprio girone di Serie D, e quindi la promozione in Lega Pro Seconda Divisione. La stagione seguente, fa ancora parte della rosa rossonera che conquista immediatamente la promozione in Prima Divisione.
Il 24 giugno 2010 firma un contratto annuale con l’Avellino, all’epoca società calcistica militante in Serie D e ripescata in Seconda Divisione. Scandurra, con i lupi, colleziona 19 presenze e 4 gol. Il 30 giugno 2011, a conclusione di una stagione altalenante, rescinde il contratto con gli irpini e si accasa alla Pistoiese, militante in Serie D.
Per la stagione 2012-2013 passa al Sulmona, in Eccellenza Abruzzo e colleziona 25 presenze e 8 reti risultando fondamentale per il gioco della squadra che vince il campionato e torna in Serie D dopo ben 18 anni. Il 28 settembre 2013 viene ufficializzato il suo ritorno nella squadra abruzzese dopo un periodo da svincolato. poi, a gennaio del 2014, passa alla Civitanovese.
Gabriele, che ricordo conservi della tua esperienza con la casacca dell’Avellino?
“Assolutamente positivo. E’ stata un’annata di alti e bassi, dove abbiamo sfiorato persino la promozione. Tuttavia, aver giocato in uno stadio come il “Partenio – Lombardi”, con quel pubblico, mi ha lasciato un ricordo indelebile, molto bello, che porterò con me per sempre. E’ proprio il calore, l’ardore e la passione del pubblico avellinese che ogni giocatore che ha la fortuna di calcare quel campo, non può scordare. Emozioni davvero forti, difficili da cancellare”.
C’è una partita in biancoverde che ti è rimasta particolarmente impressa?
“Mi è rimasta nel cuore la gara play off che disputammo, in casa, con il Milazzo. Vincemmo 2 a 0 ed io siglai la rete che ci consentì di blindare il risultato. Lo stadio era colmo di sostenitori biancoverdi e noi calciatori avevamo molta energia. Si respirava un’aria fantastica. Fu una grande soddisfazione per me contribuire ad una vittoria che ci consentì di compiere un gran bel passo avanti verso la finale”.
Continui a seguire le sorti dei lupi?
“Certamente”.
E quali sono le tue considerazioni sul campionato dell’Avellino in B?
“Come ben si vede, la squadra sta disputando un ottimo campionato. I giocatori danno il massimo sul rettangolo di gioco, gara dopo gara, al di là dei risultati che non sempre ti danno ragione. Il campionato di B non è affatto semplice, dunque, credo che l’Avellino, per l’obiettivo iniziale espresso a chiare lettere dalla società, sia già andato oltre le aspettative stando lassù in classifica. E’, tuttavia, una squadra buona e competitiva. Complimenti a mister Rastelli che ha saputo formare un gran bel gruppo”.
Credi, dunque, sia il gruppo una delle armi vincenti dell’Avellino?
“Senza dubbio. Lo spogliatoio è unito, solido, compatto. C’è, a mio avviso, la giusta coesione per poter lottare su basi solide e poter far bene fino alla fine del campionato”.
Dove arriverà la squadra di Rastelli?
“Mi auguro il più in alto possibile. E ci riuscirà solo se saprà conservare lo spirito battagliero che la contraddistingue. Mantenere la categoria è l’obiettivo stagionale, poi, se dovessero arrivare i play off, ben venga. Sono sicuro se li giocherà senza timore”.
(di Anna Vecchione)