In merito alla crescente e preoccupante situazione dell’inquinamento dell’aria ad Avellino, Legambiente esprime la sua profonda preoccupazione e rammarico per l’assenza di un intervento tempestivo da parte delle istituzioni locali: “I cittadini e le cittadine della Valle del Sabato – si legge in una nota – sono da troppo tempo costretti a respirare un’aria contaminata, con gravi conseguenze sulla loro salute e sulla qualità della vita.
Come dichiara il Presidente di Legambiente Avellino, Antonio Di Gisi: “La parola emergenza non va più usata quando parliamo di aria inquinata ad Avellino, ormai siamo abituati a respirare aria inquinata. Ancora una volta ci troviamo dinanzi alla stagione degli sforamenti, lo diciamo con l’amaro in bocca, perché in questi anni sono state sprecate occasioni per avviare percorsi di transizione del nostro territorio. Non ci arrendiamo e continueremo a essere in piazza perché tra dieci anni racconteremo di come abbiamo risolto tale problema”.
Legambiente Avellino spiega quali sono le fonti di inquinamento dell’aria ad Avellino: abbruciamenti, traffico congestionato, emissioni industriali, riscaldamento domestico a base di combustibili fossili, scarsa vigilanza e regolamentazione: “Questa situazione – si legge ancora nella nota – mette a rischio non solo la salute dei cittadini, ma anche l’immagine della nostra città e il suo futuro.
Chiediamo alle istituzioni locali di ascoltare le voci dei cittadini e di agire immediatamente per affrontare questa emergenza e proteggere la salute dei cittadini e dell’ambiente. Sono necessari interventi mirati:
misure specifiche per ridurre l’inquinamento, come l’implementazione di zone a traffico limitato, l’incentivazione di mezzi di trasporto ecologici e la promozione dell’efficienza energetica;
coinvolgere attivamente i cittadini nella lotta all’inquinamento dell’aria e nella definizione di strategie per migliorare la qualità dell’aria;
imporre sanzioni più rigide per i responsabili di emissioni non conformi.
In particolare in questo periodo dell’anno – aggiunge e conclude Antonio Di Gisi – si alza l’attenzione sugli abbruciamenti, da tempo chiediamo che si intervenga con l’incentivazione di un metodo alternativo di smaltimento degli sfalci, che non vanno abbruciati ma conferiti. Su questo chiediamo da tempo alle amministrazioni del territorio di prevedere dei regolamenti ad hoc.
Non possiamo più permetterci di rimanere inerti di fronte a questa emergenza. L’aria inquinata rappresenta una minaccia diretta per la nostra salute e il nostro futuro. Chiediamo alle istituzioni di ascoltare le voci dei cittadini e di agire ora per salvaguardare la nostra città e la sua comunità”.