Lavoro e sicurezza, la Cgil tra soddisfazione e riflessione

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La Fillea Cgil di Avellino apprende con soddisfazione i risultati dell’operazione condotta dai carabinieri nei cantieri edili disseminati sul territorio provinciale. I numeri dell’operazione, relativamente alle denunce, alle sanzioni comminate ed alle irregolarità registrate, confermano le preoccupazioni più volte espresse dalla Fillea, riguardo alla dimensione ed alla diffusione del fenomeno del lavoro nero in edilizia e della quasi totale mancanza di misure di sicurezza sui luoghi di lavoro del settore. Dal sindacato giunge anche un plauso all’azione investigativa effettuata dai militari dell’arma che ha portato alla scoperta di numerose irregolarità, di cui la Fillea aveva espresso più volte presentato denuncia. “I risultati dell’operazione – afferma il segretario della Fillea di Avellino, Antonio Famiglietti – ci confermano che la lotta al lavoro nero ed irregolare e per la tutela dei diritti dei lavoratori in materia di sicurezza nel settore edile va attuata con ogni mezzo e con estrema fermezza. Abbiamo sempre confidato nell’impegno delle forze dell’ordine e degli organi ispettivi e abbiamo più volte sollecitato il loro intervento. Oggi, pur manifestando soddisfazione per i risultati raggiunti, non possiamo rallegrarci per quanto gli stessi risultati dell’operazione ci restituiscono ovvero una fotografia del settore edile in Irpinia dai toni ancora più foschi. L’estensione del fenomeno, rilevabile anche dall’operazione dei carabinieri, ci induce a pensare che le risultanze di questa operazione rappresentano soltanto la punta dell’iceberg del lavoro nero ed irregolare in Irpinia. Noi – aggiunge Famiglietti – chiediamo agli organi ispettivi ed istituzionali, un impegno costante sul versante delle indagini e delle operazioni di polizia, ma contestualmente chiediamo agli imprenditori del settore ed agli enti locali, la massima collaborazione affinchè si possa passare da una fase di repressione ad una fase di prevenzione. E’ innegabile che enti locali, che in molti casi rivestono il ruolo di stazioni appaltanti di opere pubbliche e imprenditori sono i primi anelli di un sistema che va completamente riformato – spiega Famiglietti – oggi disponiamo di strumenti legislativi precisi, offerti dalla nuova normativa del settore, che consentono un azione più incisiva anche sul versante della prevenzione. Chiediamo agli imprenditori edili dell’Irpinia ed ai loro rappresentanti se alla luce dell’ennesima operazione delle forze dell’ordine hanno il coraggio e la capacità di isolare coloro i quali si sono resi ancora una volta protagonisti di irregolarità e mancata osservanza delle leggi. E’ questa l’occasione giusta per ripudiare e rifiutare ogni sorta di connivenza e silente complicità nei confronti di forme spregevoli di fare impresa. Se gli imprenditori del settore hanno la capacità di prendere le distanze dai loro concorrenti sleali, che sfruttano i lavoratori, mettendo a repentaglio la vita stessa dei lavoratori, contribuiranno anche a creare un mercato meno accessibile per fenomeni di criminalità organizzata, anche questa, negli ultimi tempi, in costante aumento nel settore edile. Agli enti locali, invece, spetta il compito di affidarsi per la realizzazione di opere pubbliche, a imprese pulite e serie, limitando sempre più il ricorso al sub appalto, così come la legge consente”.

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