La Sita minaccia di non fare corse dal 1° agosto, Vetrella risponde

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La Sita minaccia di non svolgere più il trasporto nelle Province di Napoli, Salerno e Avellino dal 1 agosto. Si prospetta una stagione estiva ricca di disagi per i pendolari e i turisti che, per muoversi in penisola, utilizzano i mezzi pubblici. Alla già disastrata Circumvesuviana, ora si aggiunge la Sita. L’amministratore di Sita Sud, Giuseppe Vinella, accusa la Regione di prendere decisioni non conformi alla norma, e non consultando le amministrazioni locali. Gli obblighi di servizio che la Regione impose lo scorso anno non avrebbero dunque alcuna valenza contrattuale e svincolano Sita da qualunque tipo di responsabilità per i servizi che vengono effettuati oggi e che non saranno effettuati dal primo agosto.

L’assessore regionale Sergio Vetrella risponde con dati alla mano e precisa con un lungo comunicato la questione: “a seguito della volontà espressa dalla società SITASUD di recedere dai contratti di servizio in essere a causa della insufficienza dei corrispettivi di esercizio, con DD n. 36 del 12.02.2013 e successivi DD n. 102 del 03.07.2013 e n. 185 del 30.10.2013la AGC Trasporti e Viabilità, ora Direzione Generale per la Mobilità, sono stati imposti alla medesima obblighi di servizio pubblico, ai sensi dell’art. 2 delRegolamento (CE) 1370/2007, sui servizi minimi di interesse regionale eserciti sino al 31.12.2013 e comunque non oltre la revisione dei contratti di cui all art. 16-bis del DL 06.07.2012 n. 95 convertito con modificazioni dalla legge 07.08.2012 n. 135, come modificato dalla legge di stabilità 2013 24.12.2012 n° 228, G.U. 29.12.2012.

Parimenti sono stati imposti obblighi di servizio pubblico alla predetta Società dalle Province di Napoli, Salerno e Avellino, relativamente ai servizi di competenza. Dal combinato disposto dell’art. 5 comma 5, art. 4 comma 1 lett. b) e art 6 comma 1 del Regolamento si evince che in caso di imposizione di obbligo di servizio pubblico può essere riconosciuta all’operatore economico una compensazione, intesa come vantaggio di natura finanziaria idonea a ristorare il cd “effetto finanziario netto” sui costi sostenuti e sui ricavi originati dall’assolvimento dell’obbligo di servizio pubblico, tenendo conto dei relativi ricavi trattenuti dall’operatore del servizio pubblico, nonché di un profitto ragionevole. Le modalità di calcolo di tale importo sono definite nell’allegato al Regolamento 1370/2007 e consentono di individuare il giusto ristoro spettante, al fine di evitare compensazioni in eccesso suscettibili di essere ricondotte ad aiuti di Stato, espressamente vietate dalla normativa comunitaria.
La Società SITASUD ha pertanto presentato una rendicontazione dei maggiori costi sostenuti per l’effettuazione degli Obblighi di servizio imposti dalla Regione e dalle Province di Napoli, Salerno ed Avellino. L’istruttoria di detta documentazione, per la sua particolare complessità, è stata affidata al Gruppo di lavoro interdisciplinare nominato con D.D. n. 99 del 6/12/2013 al quale hanno preso parte, previa specifica richiesta da parte della Direzione Generale Mobilità, anche rappresentanti delle Province di Napoli, Salerno ed Avellino, al fine di conseguire una linea istruttoria comune e condivisa per l’esame delle rendicontazioni presentate.

In data 15 aprile la Sita Sud è stata convocata ad un tavolo di confronto, cui hanno preso parte anche i rappresentanti delle Province, nel corso del quale sono stati brevemente riassunti gli esiti della verifica istruttoria condotta dal Gruppo di lavoro, ed è stato introdotto l’argomento relativo alla revisione dei contratti di servizio. Sul punto, in particolare, la Regione Campania ha confermato che per l’anno 2014 sono garantite per le Province e Comuni capoluogo le stesse risorse stanziate per l’anno 2013; parimenti la Provincia di Avellino ha confermato per l’anno in corso le stesse risorse dell’anno 2013, riferibili alla quota Iva anno 2014. La Provincia di Salerno e la Provincia di Napoli hanno evidenziato che, allo stato attuale, non possono garantire le stesse risorse dell’anno precedente. Sulla base delle risorse disponibili e delle nuove tariffe che presumibilmente entreranno in vigore a far data dal mese di settembre p.v., si definiranno i nuovi programmi di esercizio ed i relativi corrispettivi.

Con D.D. n. 11 del 22/4/2014 è stato preso atto della chiusura delle operazioni di esame e verifica, da parte del Gruppo di lavoro interdisciplinare. Lo stesso decreto ha precisato che le attività di analisi e le conseguenti conclusioni cui è giunto il Gruppo de quo si intendono fatte proprie e condivise anche dalla Provincia di Napoli, dalla Provincia di Salerno, dalla Provincia di Avellino, in qualità di Soggetti parimenti impositori degli obblighi di servizio pubblico alla società in argomento. E’ stato tuttavia rinviato a successivo provvedimento la quantificazione del compenso spettante alla società SITASUD per gli obblighi di servizio resi.
Copia del verbale di chiusura e della memoria tecnica predisposta dal gruppo di lavoro è stata trasmessa, previa richiesta, alla società SITASUD al fine di consentire alla medesima di esprimere le proprie eventuali controdeduzioni. In data 2/5/2014 è pervenuta nota a firma di uno studio legale in cui viene sostanzialmente chiesto un riesame delle conclusioni cui è giunto il Gruppo di Lavoro “tenendo conto dei costi e dei ricavi effettivi, oltre che di una quota per un congruo utile”, dichiarandosi nel contempo disponibile ad ogni chiarimento o altro. In data 5 maggio 2014 è pervenuta comunicazione ai sensi dell’art 4 L. n. 223/91 con cui la società SITASUD annuncia la “messa in mobilità di 439 lavoratori per cessazione dei servizi TPL esercitati nella Regione Campania a seguito di recesso dai rapporti di mero fatto in essere”.

“E’ incomprensibile come sia possibile – dichiara l’assessore Vetrella – che, mentre è ancora in corso un iter condiviso da tutte le amministrazioni coinvolte e dalla stessa società SITA, iter che richiede ancora la chiusura del procedimento espletato secondo quanto le norme richiedono e che ha fatto di tutto per andare incontro alla società, a pochi giorni dalla trasmissione della memoria tecnica alla SITA per ricevere le sue controdeduzioni, la risposta sia una lettera di un avvocato e l’annuncio della messa in mobilità di 439 lavoratori creando sconcerto in tante famiglie. La SITA resta, se continua a rifiutare la firma del contratto, sotto obbligo di servizio pubblico”.

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