POMIGLIANO D’ARCO- La lezione americana, Sigonella, il giustizialismo, il riformismo, il centrosinistra che non c’e’ e la battaglia sull’Autonomia Differenziata. Il Governatore della Campania sa quali corde toccare per arringare nella Festa de L’Avanti il popolo socialista. Un intervento di quaranta minuti, stoccate varie alla sinistra dei “salotti” e una ricetta per disinnescare la potenzialita’ distruttiva della Riforma Calderoli. Al fianco del leader socialista Enzo Maraio e del sindaco di Pomigliano Raffaele Russo, De Luca ha iniziato con la carta del riformismo e soprattutto con il ricordo dello “statista” Craxi. “Credo che il Partito Socialista – ha spiegato il Governatore campano- debba ritrovare l’orgoglio per aver vinto storicamente. Voi avete rappresentato la cultura riformista del nostro Paese. La cultura riformista ha vinto ma deve ancora affermarsi. C’è una parte della sinistra del nostro Paese che continua a navigare fra le nuvole, tra ideologismi e salotti. Siamo accomunati dalla cultura riformista che è la cultura della realtà. Siamo accomunati anche da un’altra cosa. Abbiamo oggi una tragedia, a Gaza. Un vero e proprio genocidio del popolo palestinese. C’è stato uno statista italiano che ha avuto il coraggio, la dignità e la forza di difendere in altri tempi il popolo palestinese. Quando a Sigonella ha detto: noi siamo ltalia. Si chiamava Craxi e aveva il coraggio di difendere la dignita’ dell’Italia. Anche nel contesto di alleanze internazionali, ma ha avuto il coraggio di dire: noi non siamo scendiletto di nessuno e decidiamo sulla base delle nostre valutazioni politiche”.
LA LEZIONE AMERICANA, DECIDONO I QUARTIERI NON I SALOTTI
De Luca ha continuato: “Ci sono state le elezioni americane, Trump ha vinto. C’è una lezione che vale anche per l’Italia si è presentato ovviamente in maniera in qualche caso anche estemporanea con un linguaggio anche forte. Sembrava che dovesse essere travolto, invece ha stravinto. Ha avuto più voti in termini assoluti. Ha vinto praticamente in tutta l’America tranne che in tre o quattro stati. La lezione che dovremmo ricavare da quelle elezioni e che vale anche per l’Italia è quella che noi abbiamo adottato da sempre, e che ricordiamo anche alla sinistra italiana: decidono i quartieri non i salotti, decidono i quartieri”
AUTONOMIA DIFFERENZIATA, BATTAGLIA CHE ABBIAMO CONDOTTO DA SOLI
“Noi siamo di fronte ad un’attività del governo Nazionale che è stata richiamata da Enzo, non mi dilungo-ha continuato De Luca- Un’attivita’ che sta travolgendo il Sud, che sta provocando danni enormi per quanto riguarda la sanità pubblica e la scuola pubblica che propone un progetto di autonomia differenziata che condanna davvero a morte il Sud. Devo anche qui ricordare che il 16 febbraio di quest’anno la regione Campania ha guidato una manifestazione di 500 sindaci e migliaia di cittadini campani contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi di coesione. A Roma eravamo da soli. La sinistra non c’era. Nessuno. Questo per dire cosa significa stare con il popolo o stare nei salotti e rompere magari le scatole, poi, a chi lavora e combatte. Dobbiamo continuare questa battaglia per la sanità, ovviamente si ha una situazione difficilissima”.
SANITA’: QUATTRO MILIARDI SUBITO DALL’IRPEF, MA NON CI SONO RISPOSTE
Sulla Sanita’ De Luca parla della sfida della Regione Campania e di come si puo’ uscire dalla situazione di crisi che si sta vivendo e che potrebbe aggravarsi con l’Autonomia Differenziata: “Quando qualcuno si domanda: dove prendere i soldi per la Sanità? La Regione Campania la proposta l’ha fattagià da un anno. Prendiamo i quattro miliardi di euro che sono stati utilizzati per accorpare le due aliquote IRPEF e utilizziamo tutti e quattro per la Sanità pubblica. Invece sono stati stanziati teoricamente 3-4 miliardi. Ma siccome siamo in Italia le risorse vere sono quelle che valgono per il prossimo anno. Sono reali 900 milioni di euro non avremo la possibilità di fare neanche un’assunzione per il 2025. Ora vediamo di capirci. Le responsabilità per la mancata programmazione riguarda tutti, anche il centro-sinistra. Anche i ministri della Salute che facevano parte del PD. Se dobbiamo essere seri dobbiamo parlare un linguaggio di verità. La mancata programmazione viene da tanti anni, ma oggi siamo arrivati al limite. Avremmo dovuto raddoppiare le retribuzioni per il personale del Pronto Soccorso. Come si fa a vivere in quelle condizioni, con aggressioni continue? Ovviamente un medico del pronto soccorso, non può anche integrare le proprie retribuzioni facendo uno studio privato. Avremmo dovuto adeguare le retribuzioni e adeguare il sistema pensionistico, avremmo dovuto autorizzare i giovani laureati che fanno le scuole di specializzazione per metterli a lavorare subito negli ospedali, insieme con i primari, con le persone più anziane, ma assumendoli subito perché davvero la e’ situazione drammatica. Non si è mossa una foglia, non si è mossa”. abbiamo portato una proposta in consiglio regionale qualche giorno fa abbiamo proposto alcune modifiche anche alla legge Calderoli, abbiamo proposto di votare a livello parlamentare, non lo può fare il Consiglio regionale della Campania, alcune norme semplici. Decidiamo che in Italia quando si fa il riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Si danno le stesse risorse a tutti i cittadini italiani: dal Piemonte alla Sicilia. Voglio vedere che cosa diranno. Noi siamo ancora la Regione che riceve ogni anno 200 milioni di euro in meno nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale, Abbiamo fatto una seconda proposta: decidere a livello nazionale che ci debba essere ogni mille abitanti lo stesso numero di medici ed infermieri per tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia. Noi siamo pronti a combattere nei confronti di chiunque e a vincere la sfida dell’efficienza, ma ad armi pari, avendo le stesse risorse e lo stesso personale. In questo momento la regione Campania ha 10,2 medici ogni 1000 abitanti l’Emilia Romagna sta a 18,9 medici ogni 1000 abitanti il Veneto 16 abitanti. Abbiamo anche proposto che sia vietato per legge che le Regioni possano fare contratti integrativi regionali. Che cosa significa? Oggi i contratti per la sanità pubblica e per la scuola pubblica sono contratti nazionali. Ma se va avanti l’ Autonomia Differenziata una Regione ricca può aggiungere al Contratto nazionale anche un contratto integrativo regionale e triplicare le retribuzioni. Dopodiché la sanità del sud è morta. Dopodiché la scuola pubblica del Sud e’ morto. Stiamo aspettando di vedere a livello nazionale chi accetterà le proposte che ha fatto la regione Campania fino ad oggi stiamo combattendo da soli per la difesa del Sud per la difesa della Campania e per la difesa degli stessi diritti dei nostri cittadini rispetto a quelli di altre Regioni d’Italia. Dobbiamo fare una battaglia”.
PEE LE FAMIGLIE VITA INSOSTENIBILE, CRISI ECONOMICA PIU’ PESANTTLE
“Anche perché la crisi economica comincia a pesare. Ci hanno raccontato per alcuni anni che andava tutto bene, che avevamo il numero più alto di occupati. Questo è un dato reale: abbiamo un numero elevato di occupati. Ma abbiamo contemporaneamente questo paradosso che abbiamo anche una crescita della povertà abbiamo 4 milioni e 700 mila cittadini italiani che sono in condizioni di povertà e milioni di cittadini che non si cura. Non hanno capito, ma questo lo ha capito Trump in America, che tu puoi avere anche le borse che vanno bene le banche che guadagnano, ma se il costo della vita per un cittadino e una famiglia normale aumenta in maniera insostenibile, la vita diventa impossibile. Questo è quello che distingue l’attenzione verso il popolo o la vita nei salotti. Allora noi siamo impegnati, seguiremo la battaglia ovviamente contro l’autonomia differenziata. Vediamo se a livello parlamentare si decideranno a fare qualche cosa oppure no.
IL CENTROSINISTRA STA PEGGIO DEL 2022: DOVE SONO LE PROPOSTE?
“La situazione politica rimane complicata e devo dire che rispetto al 2022 a proposito di coalizione, di una coalizione centro-sinistra sta ancora peggio. Molti che criticano il governo nazionale, l’ultima, questa vicenda dell’Albania che è diventata francamente imbarazzante è una cosa ridicola. Ma molti di quelli che criticano anche l’attività del Governo, anche l’autonomia differenziale, anche le misure economiche, anche i tagli alla sanità, alla fine ci fanno sempre la stessa domanda: ma l’alternativa che voi prevedete qual è ? Noi stiamo oggi peggio del 2022, perché la coalizione evidentemente non c’è più..Italia Viva va in autonomia, Azione di Calenda anche i Cinque Stelle faranno un congresso e decideranno di avere una posizione autonoma, non come dire permanentemente nel centro-sinistra, valuteranno di volta in volta perché capiscono che se si uniscono perdono. I socialisti mantengono un’autonomia storica, ovviamente nell’ambito del mondo progressista una propria autonomia, non credo che abbiate accettato di diventare giustizialisti pure voi o di fare la politica dei salotti, manteniamoci riformisti, almeno noi”. E ha aggiunto: “Dopodiché qual è l’alternativa. Non è una coalizione, non esiste e non esiste perché su alcune scelte politiche fondamentali, noi continuiamo a non essere credibili e a non parlare alla gente di carne e ossa”.
SICUREZZA, BUROCRAZIA, CATTOLICI E GIUSTIZIA: SCOMPARSE DAL PROGRAMMMA
“Sono anni che sto cercando di combattere su alcuni temi, ma ovviamente la sinistra pipì quella dei salotti, zero. Ci sono alcune parole che non vengono neanche utilizzate: la parola sicurezza. Voi avete mai sentito qualcuno della sinistra storica parlare di sicurezza? Io so bene che la sicurezza non coincide con la repressione con l’ordine pubblico, lo so bene, ma oggi un padre di famiglia vuole stare tranquillo vuole tornare a casa tranquillo vuole che i figli stiano tranquilli. Quello che sta succedendo a Napoli quello che sta succedendo a Napoli quello che sta succedendo nelle giovani generazioni.
La sicurezza è diventato un bene primario, un’esigenza umana fondamentale. Abbiamo lavorato in Campania sulle giovani generazioni programmando Scuola Viva come ricordava Enzo (Maraio segretario socialista) . Insomma una cosa straordinaria che abbiamo tenuto aperte le scuole di pomeriggio o di sera per non lasciare i ragazzi in mezzo alle strade. La sicurezza è un tema che è completamente fuori del programma di un centro-sinistra alternativo. Innovazione, la palude burocratica. Avete mai visto un’iniziativa per liberare l’Italia dalle catene burocratiche. Questo è un Paese che affonda nella parte burocratica per trasformare un progetto in un cantiere aperto, in un’opera realizzata, bisogna buttare il sangue. Questo Paese neanche una parola. Il Sud? Neanche una parola, un Piano per il lavoro per il Sud. Il rapporto anche con il mondo cattolico, noi siamo un partito laico, un Paese laico. Dobbiamo difendere i diritti civili, ma non possiamo affrontare questo tema in termini ideologici, dobbiamo mantenere un rapporto con il mondo cattolico con persone che hanno una diversa sensibilità, ma abbiamo affrontato questo tema in maniera totalmente ideologica. Negli Stati Uniti d’America proponevano di rendere se ricordo bene possibile l’aborto al sesto mese. Ma al sesto mese un bambino è nato. Questo per dirvi a che punto di ideologismo si arriva. Neanche una parola allora sul tema della Giustizia. Siamo ancora al giustizialismo più volgare. Non è tollerabile, cioè l’idea che un cittadino è innocente fino a prova contraria in Italia non passa. E la sinistra che continua a fare da portavoce dei pubblici ministeri, non è tollerabile, vogliamo diventare un Paese civile”.
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