VIDEO/ Il Procuratore Airoma: nel Vallo e’ cambiato poco, giovani e persone per bene reagiscano al morbo camorristico

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LAURO- “Il Vallo di Lauro e’ un territorio a cui sono particolarmente affezionato per ragioni anche storiche, personali. Mi sono occupato di situazioni molto gravi e mi spiace constatare che purtroppo poco è cambiato poco è cambiato”. Un intervento tranchant e duro quello che questa sera il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma ha proposto alla platea di amministratori e cittadini presenti alla riunione dell’Osservatorio sullo stato della provincia organizzato a Lauro dal prefetto Rossana Riflesso. “Questo è un territorio paesaggisticamente bellissimo- ha spiegato Airoma- ma devo realizzare che è un territorio che sembra abbandonato dagli uomini. È come se in questa terra ci fosse una sorta di rassegnazione a che altri debbano in qualche modo comandare e decidere il destino di questo ambiente, di queste terre, di chi abita. Ecco questo non può protrarsi oltre. Mi appello davvero al senso di dignità delle tante persone per bene che abitano questa terra. E vorrei dire che la camorra non è qualcosa di ineluttabile. Ma così come è nata così può essere anche sconfitta. Ora in questa terra c’è una presenza camorristica, c’è stata e non scopro l’acqua calda, se dico che c’è ancora la presenza camorristica. Lo dimostrano anche le indagini che stiamo facendo in sinergia con la Direzione Distrettuale Antimafia, sono costanti peraltro anche i fatti anche recenti che testimoniano certamente una tendenza a risolvere, magari anche questioni private, con modalità di tipo camorristico. Ecco quello che perdura e stenta ad essere sconfitta e’ una mentalità camorristica. Questo mio appello va alle molte persone per bene e ai tanti giovani che devono necessariamente far sentire la loro voce in questa terra. Ecco dobbiamo, Io chiedo davvero, di ascoltare la voce di tanti giovani che sono sicuro non tollerano questa situazione”. Sono le parole che poi il Procuratore Airoma ha ripetuto dal palco, intervenendo nel corso della riunione.
HO VISTO UN TERRITORIO CHE MI RICORDA ELIOT E LA TERRA DESOLATA
“Perdonatemi se farò alcune considerazioni che possano sembrarvi per certi aspetti forti, urticanti. Però io sono qui per porvi quello che ho visto, quello che ho constatato. Innanzitutto venendo qui. Ne parlavo poco prima con giornalisti che mi chiedevano delle riflessioni. Come è possibile che un territorio così bello paesaggisticamente dia quasi lasensazione di abbandono. Com’è possibile che questo territorio abbia ancora edifici a grezzo, abbandonati mai ultimati, addirittura degli automezzi lasciati abbandonati nelle scarpate. Com’è possibile? La sensazione che mi viene in mente, anche qui, perdonatemi il riferimento letterario e ha una nota teoria di Tomas Eliot: la terra desolata. E non e’ una bella percezione, non e’ una bella sensazione per chi trascorre anche soltanto qualche ora in questa terra, ma a maggior ragione per tutti quanti voi, per le vostre famiglie, per i vostri figli. Com’è possibile?”. Una prima parte che è già sferzante per le coscienze dei cittadini perbene della zona. Ma non e’ finita.
I CLAN IMPERVERSAVANO? POSSO DAVVERO USARE L’IMPERFETTO?
Una domanda retorica, quella che il capo dei pm avellinesi usa per evidenziare come i clan siano tutt’altro che un ricordo: “Voi sapete che di queste terre mi sono occupato lungamente anche in passato. Cioè quindi se dico queste cose perché davvero provo affetto per questo territorio. Sapete perfettamente quanto io abbia speso buona parte dell’esperienza investigativa alla Direzione Distrettuale Antimafia per contrastare i clan camorristici che imperversavano in questo territorio. Ma posso utilizzare l’imperfetto? Posso utilizzare l’imperfetto in questo territorio. Qualcuno potrebbe dire che le mie sono supposizioni o illazioni. Bene. Lasciamo parlare i fatti. Se abbiamo un comune sciolto per infiltrazioni camorristiche. Se abbiamo un numero altrettanto significativo di imprese operanti in questo territorio raggiunte da interdittive antimafia, posso ancora utilizzare l’imperfetto? Lo chiedo a voi. O ci sono elementi che in in qualche modo fanno pensare che sia ancora presente, viva, operante questo morbo camorristico, questo cancro camorristico. Perché questo è: un cancro. Che risucchia l’energia vitale di questo territorio e del suo ambiente”.
POCHE DENUNCE DA QUESTO TERRITORIO: NON SI RISOLVONO LE QUESTIONI CON METODO CRIMINALE
“Certo, c’e un tema che in qualche modo interpella, noi investigatori, in modo particolare la Procura della Repubblica, evidentemente a considerare cosa non ha funzionato in questi anni di contrasto. Investigativo e repressivo. Dobbiamo affinare strumenti di intervento perché se determinate organizzazioni evolvono rispetto agli interessi che curano, dobbiamo altrettanto essere capaci noi di saper raffinare gli strumenti di attenzione, di intervento. Su questo siamo stati anche noi, effettivamente e lo dico con grande nettezza: manchevoli. Tuttavia devo anche considerare che da questo territorio sono scarsi gli apporti collaborativi, denunce non ne arrivano. L’usura su questo territorio sembra qualcosa che non esiste. Tutto viene risolto con modalità che denotano, non voglio dire la presenza camorristica che è tema della Direzione Distrettuale Antimafia, ma con una mentalità camorristica. Risolvere questioni private con metodiche che sono di una mentalità camorristica. Rispetto a tutto questo penso che tutti voi dobbiate reagire. Perché ne va della vostra dignità di donne e uomini di queste terre. La camorra non è qualcosa di inevitabile. Quello che noto molto spesso è la rassegnazione: e’ andata sempre così e andra’ sempre così. Non e’ vero. Non sono scesi da Marte i camorristi, quindi si può e si deve invertire la rotta. La presenza qui del prefetto e la nostra vuol essere un segno concreto di vicinanza a questa comunita’”.
FATE RETE CONTRO CRIMINALITA’ E MALA AMMINISTRAZIONE: RES PUBLICA NON E’ RES PROPRIA
“Quanto vorrei che ci fosse una collaborazione più forte, più importante, più viva da parte di questa comunita’. Collaborazione non significa scrivere solo esposti anonimi, me ne arrivano tanti. Collaborazione significa costruire delle reti di persone in grado poi di rappresentare collettivamente le situazioni. Perche’ e’ facile colpire uno, più difficile colpire dieci, venti, trenta persone che denunciano. Questa e’ un’esperienza, che mi e’ capitato, anche in Calabria. Tutte le volte che le persone si sono riunite in associazione e hanno denunciato, li e’ stato possibile fare qualcosa di profondo, di radicato. Questo mi permetto di consigliare: fate rete, provate a costruire gruppi, associazioni e vi assicuro che da parte mia ci sarà sempre disponibilità ad ascoltarvi. Cosi pure delle associazioni vive possono essere delle sentinelle rispetto alla regolarità e alla trasparenza dell’azione amministrativa. Perche gestire la pubblica amministrazione significa gestire la cosa pubblica, la res pubblica non la res propria. Per cui se io ho la mia porzione di potere nell’apparato amministrativo faccio di tutto per gestire i miei affari e coltivare le mie clientele. Non e’ questo il modo di fare la pubblica amministrazione. Non e’ questo il modo di fare pubblica amministrazione in modo trasparente e rispondente ai principi della nostra Costituzione. Anche per questo ovviamente c’è bisogno di sentinelle. Se davvero volete invertire la rotta, ciascuno deve assumersi la propria responsabilità. Ciascuno”.
DA SCUOLE E STUDENTI SEGNALE DI RINASCITA
Vedo dei segnali di speranza, sopratutto qui nel Vallo di Lauro nel mondo della scuola, le insegnanti, vedo tanti progetti e i ragazzi vengono seguiti. E questa è una cosa positiva, forse da questo punto di vista qualcosa sta cambiando rispetto a tanto tempo fa, quando venne una troupe della Bbc, attratta da un noto fatto di sangue, che ha devastato questa comunita’, quando intervistarono compagni di classe di una ragazza uccisa nella strage, i ragazzi non seppero dare dimostrazione di pensarla diversamente”. Poi cita di nuovo la Terra Desolata di Eliot e chiude il suo intervento ricordando che aprile e’ alle porte e sarebbe bello registrare un segnale di rinascita per il Vallo di Lauro.