Lavoratori e sindacati metalmeccanici in piazza per dare la “sveglia” alla politica. Sit in e sciopero di quattro ore anche al centro e al Sud Italia. Venerdì scorso, la protesta è partita nelle aziende del Nord. Adesione altissima, 70% degli operai.
Sotto il sole di luglio, Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Fismic, hanno radunato i lavoratori irpini ed hanno chiesto un incontro al Prefetto di Avellino, Paola Spena.
La misura sembra essere colma, dal Nord al Sud i problemi cambiano poco. Dice Altieri della Uil. “Nel settore metalmeccanico, in Italia, nei prossimi anni rischiamo di perdere oltre 70mila posti di lavoro. Il Governo convochi subito un incontro con i sindacati. Siamo tutti stanchi di questa situazione. Anche come stipendi siamo all’anno zero. In Italia siamo 4mila euro al di sotto della media europea”.
Dalle questioni nazionali, alle vertenze made in Irpinia. Da Industria Italiana Autobus di Flumeri a Stellantis di Pratola Serra, passando per la depurazione industriale, dunque Asidep. “IIA non fallirà, ce lo assicurato il Governo – spiega Altieri -. Ma questo non basta, non è ancora sufficiente. L’azienda deve essere rilanciata, deve finalmente nascere il polo di produzione nazionale di autobus. A Flumeri si devono produrre uno o due bus al giorno, non uno o due bus al mese. Se si va avanti così, fallisce tutto”.
“In Irpinia chiudono le fabbriche, si perde il lavoro e la politica si volta dall’altra parte”, commenta amaro Zaolino della Fismic. “E’ ora che i nostri politici comincino a fare qualcosa”.
La madre di tutte le battaglia è ovviamente la IIA. Ma non solo. “Bisogna fare qualcosa, oppure la nostra provincia rischia di dire addio all’industria metalmeccanica”, sottolinea Morsa della Fiom. “Se non arriveranno risposte, la mobilitazione sarà ad oltranza”.