Si torna in piazza a tempo indeterminato e con determinazione. La richiesta è una sola: dichiarare lo stato di crisi dell’agricoltura e della pesca. A un anno di distanza dalle clamorose proteste, sono tornati in piazza i “trattori”. Questo pomeriggio si sono svolti presidi e cortei in Valle Ufita e nel centro città.
Per Roberto Lauro del Comitato Agricoltori Avellinesi: “Il 2025 sarà un anno cruciale perché siamo agli sgoccioli: molte aziende stanno chiudendo. È necessaria una rivoluzione nell’agricoltura, altrimenti saremo costretti a chiudere, tra l’aumento dei costi di gestione, i danni causati dai cinghiali e l’arrivo dei prodotti agricoli importati dall’estero.” “Dodici mesi dopo siamo ancora qui – ha aggiunto Mauro Petrozziello. – La differenza è che lo scorso anno scherzavamo, mentre questa volta lo facciamo sul serio. Vogliamo che l’agricoltura non finisca in Italia.”