Dopo l’apertura del centro prelievi a Montemiletto da parte dell’ASL di Avellino, una parte dei cittadini ha accolto con favore questa novità. Tuttavia, come segnalato in una nota pervenuta alla nostra redazione, ci sono anche delle perplessità sollevate da Italo Petrillo, promotore di una petizione che ha raccolto oltre 500 firme. Tra gli altri, Petrillo ha anche accusato l’Onorevole Michele Gubitosa riguardo alle interlocuzioni con l’ASL per l’apertura del centro. Su questo, abbiamo intervistato l’Onorevole Gubitosa, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle.
Onorevole Gubitosa, il nuovo centro prelievi aperto dall’ASL di Avellino a Montemiletto è stato accolto positivamente, ma ci sono perplessità sui tempi di apertura limitati e sulla gestione del servizio. Italo Petrillo, promotore di una petizione con oltre 500 firme, ha mosso critiche nei suoi confronti, sottolineando il suo ruolo di parlamentare della Repubblica di Montemiletto e le interlocuzioni avute con l’ASL dalla chiusura del laboratorio di analisi privato, ritenendo il servizio insufficiente. Qual è la sua risposta a queste preoccupazioni e accuse?
Penso che il dissenso e la visione diversa da parte di Italo Petrillo e degli oltre 500 cittadini che hanno firmato la petizione siano una cosa positiva, perché quando i cittadini si occupano di questioni di interesse pubblico e servizi per la comunità come l’assistenza sanitaria è sempre positivo. Anche se magari sono in contrasto con ciò che accade, ricordo che il dissenso è il sale della democrazia e non va mai sminuito, specialmente quando coinvolge un numero così significativo di cittadini. Peraltro, la petizione è stata firmata da diverse persone che conosco personalmente, figure autorevoli, tra le quali anche medici, che hanno il mio rispetto e la mia stima.
Quindi, Onorevole, lei pensa che l’apertura del centro prelievi solo a mercoledì alterni sia sufficiente?
Non sta a me rispondere a questa domanda. Credo che se l’ASL ha aperto un servizio pubblico e ha deciso di garantirlo a mercoledì alterni, si è probabilmente basata su stime riguardanti la popolazione e i cittadini che potrebbero usufruire di questo servizio. Inoltre, immagino abbiano dati storici di altri centri prelievi simili sulla base dei quali hanno preso questa decisione. Non le nascondo che, quando ho letto che il servizio sarebbe stato garantito solo a mercoledì alterni, anche io inizialmente ho pensato che potesse essere insufficiente. Tuttavia, vedo positivamente il fatto che l’ASL abbia aperto un servizio pubblico sul nostro territorio. Non dobbiamo dimenticare che questo centro prelievi nasce da una necessità della comunità, per quei cittadini che non potevano spostarsi o permettersi servizi a pagamento dopo la chiusura di un laboratorio privato. Per questo motivo, è molto importante che il servizio pubblico sanitario sia stato avviato, soprattutto in un contesto nazionale che è davanti ai nostri occhi. Il governo Meloni si riempie la bocca con record inesistenti, ma allo stesso tempo porta le risorse in rapporto al Pil al suo minimo storico. Ecco l’unico, vero record di questo governo: il finanziamento più basso di sempre per la sanità pubblica. E intanto piovono regali per il settore privato. La verità è che l’obiettivo finale di questa destra è distruggere le fondamenta del nostro Servizio sanitario nazionale, per trasformare il diritto alla Salute dei cittadini, l’unico definito ‘fondamentale’ dalla nostra Costituzione, in un privilegio per pochi, un autentico bene di lusso. È per questo che la nascita di un presidio pubblico sul nostro territorio dev’essere salutata con grande soddisfazione. Se poi il servizio risulterà insufficiente, sono convinto che l’ASL interverrà per evitare disagi alla cittadinanza, aumentando i giorni di apertura.
Quindi, il servizio sarà sicuramente potenziato in futuro? E perché non partire direttamente con un servizio già potenziato fin dall’inizio?
Non sto dicendo che sarà sicuramente potenziato. Sto sottolineando che il vero nodo cruciale era far aprire un servizio pubblico sanitario da parte dell’ASL di Avellino a Montemiletto. E per questo credo che debba essere ringraziata l’amministrazione comunale e il direttore generale dell’ASL Ferrante, che nei rispettivi ruoli si sono impegnati per portare a casa questo importante risultato. La politica può e deve occuparsi di trasmettere le esigenze della comunità, in questo caso facendosi portavoce con l’ASL del bisogno dei cittadini di un presidio sanitario sul territorio. Non è certo la politica, poi, che può occuparsi di come viene erogato il servizio. È però evidente che, se lo stesso risulterà insufficiente rispetto alle stime iniziali e le persone che ne avranno bisogno saranno superiori a quanto previsto, raccoglieremo nuovamente le istanze dei cittadini e ce ne faremo di nuovo portavoce, aprendo nuove interlocuzioni per evitare disagi. In quel caso, sono sicuro che il servizio sarà potenziato. Ma, ripeto, è importante ricordare che far partire un servizio pubblico in un contesto di tagli alla sanità è già un passo molto importante, perché garantisce un servizio a chi non può permettersi di viaggiare o indebitarsi per accedere alle cure. Oggi, in Italia, quattro milioni e mezzo di italiani rinunciano a curarsi e non possiamo permetterci di avere una sanità di serie A e una di Serie B sulla base della condizione economica dei cittadini o sulla loro provenienza geografica. Da oggi, i cittadini del nostro territorio avranno la possibilità di accedere agli esami garantiti dal presidio e questo è sicuramente un successo.