AVELLINO – Ottantottenne insegnante avellinese, vittima di un furto di contanti e gioielli presso la sua abitazione, riconosce dai fotogrammi delle telecamere della zona di Corso Europa la coppia che si era spacciata per tecnici del gas e lo ha confermato oggi in aula, come gia’ avvenuto davanti agli agenti della Squadra Mobile. Per gli inquirenti si tratterebbe dei due presunti autori del furto, che erano stati raggiunti da una misura cautelare. La vittima e’ stata oggi ascoltata nell’ambito del processo alla coppia in trasferta dal Piemonte per realizzare il furto, avvenuto come ricostruito dalle indagini della Squadra Mobile di Avellino (seguite alla denuncia da parte della vittima) il 22 maggio 2024. L’anziana insegnante e’ comparsa come teste della Procura nel processo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino Sonia Matarazzo. Ha raccontato della circostanza che era stata avvicinata dalla coppia nei pressi del portone del suo palazzo, che gli era stata rappresentata la necessità di un controllo del gas perché c’erano dei lavori al piano inferiore e che per evitare che i liquidi utilizzati potessero danneggiare cose preziose o beni, li avrebbe dovuti mettere da parte. Aveva per questo conservato in una scatola contanti e gioielli. L’anziana, rispondendo alle domande della presidente Matarazzo, del viceprocuratore presente in aula e degli avvocati della coppia torinese William Voalino e Concetta Mari, ha spiegato che una volta entrato nella sua abitazione l’uomo “e’ andato nello studio, ho visto che guardava il balcone e la porta ad un certo punto ha detto: ho finito. Ho visto la scatola con questi oggetti che era vuota ma era gia’ andato via. Ho chiamato la Polizia e ho fatto denuncia”. L’anziana ha anche affermato di aver seguito per tutta la fase del controllo il finto tecnico del gas.
E la donna? Sarebbe stata lei secondo gli inquirenti ad asportare contanti e gioielli. Ma l’anziana non ha visto il momento in cui e’ avvenuto il furto e non ha saputo spiegare se la donna fosse entrata in un secondo momento: “Quando e’ salita con me in ascensore poi all’ingresso dell’abitazione ricordo di aver detto perche’ dovevano essere in due e non iniziavano dal piano inferiore, per cui penso che sia scesa. Ma non so dirvi, non ci ho capito pue nulla”. E ha raccontato che all’ interno dello scatolo aveva riposto: “tredicesime il resto della pensione tanto oggetto ricordi di famiglia che tenevo, dei bracciali delle spille, un collier, anelli”. L’anziana ha riconosciuto poi dai fotogrammi i due presunti autori del furto, ricordando anche il loro abbigliamento: “L’uomo aveva un cappellino ed un gilet rosso era di media corporatura, un metro e sessanta, lei aveva una parrucca nera un cappotto lungo bianco. Però lei ci ha accompagnato vicino alla porta e poi ha detto: scendo, poi vieni da me”. La difesa ha molto puntato sulla ricostruzione dell’anziana, soprattutto sulle fattezze fisiche dei due presunti malviventi. A partire proprio dalla statura dell’uomo. “Lei parla dell’uomo una persona piuttosto bassa?” Ha chiesto l’avvocato Voalino. La vittima ha risposto: “Non era bassa ma di un altezza normale . Non era robusto di media taglia”. E hanno chiesto i difensori: “Quando questo uomo ba controllato le caldaie ha messo anche del liquido nei termosifoni”. La risposta dell’anziana e’ stata semplice: “Mi disse che giù stavano facendo i lavori e mi ha detto di mettere da parte questi oggetti che si potevano deteriorare. Quando ha detto di aver finito io sono andata in camera da letto per mettere a posto questo scatolo nel comodino e mi sono accorta del furto”. La donna ha confermato di aver ricevuto un indennizzo a risarcimento del danno da parte dei due imputati di settemila euro. In aula e’ stato sentito anche un ispettore coordinatore del nucleo Volanti della Questura di Roma, che il 30 maggio 2024 in zona Roma Est, dopo che era stato contattato dalla Squadra Mobile di Avellino per verificare e identificare due soggetti a bordo di una vettura a noleggio, giunto sul posto aveva trovato un signora che attendeva all’esterno del noleggio con le valigie e all’ interno di una Panda, l’uomo. Si tratta dei due imputati. Ha raccontato l’ispettore che avevano appena riconsegnato una vettura, quella segnalata dalla Squadra Mobile di Avellino e stavano prendendo la Panda. A seguito di una perquisizione nella disponibilita’ dell’uomo era stato trovato un cappellino da baseball un pantalone con placca antitaccheggio e dei soldi in contanti,500 euro. La perquisizione sulla signora invece pure aveva esito positivo. L’ispettore ha ricordato come erano state trovate somme in contanti all’imterno di un calzino e di un sacchetto verde e aveva in una borsa due walkie tolkie, guanti in lattice una parrucca di colore nero ed un sotto parrucca”.. Al teste viene mostrato la foto esibita dal pm ed e stata riconosciuta già dalla vittima e anche dallo stesso ispettore. La difesa ha puntato molto sul fatto che il contratto di noleggio riportasse una data di nascita e un numero di patente diverso da quello dell’imputato.
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