FOTO E VIDEO / “L’Irpinia avrà un ruolo strategico per lo sviluppo del Paese”. Parola di Ministro

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Il Governo risponde presente all’appello lanciato da Confindustria Avellino. Sia sull’allarme del presidente De Vizia, sul rischio “cattedrale nel deserto” della stazione Hirpinia, sia sul futuro delle aree interne. Il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna, allontana ogni dubbio. Per la stazione Hirpinia, buone nuove. La rappresentante del governo Draghi, infatti, ha ufficializzato il finanziamento di 25-26 milioni per il completamento delle infrastrutture relative alla Zes di Valle Ufita insieme a quello per la realizzazione di lotti funzionali dell’Alta Capacità Napoli-Bari.

“Questo finanziamento – spiega – rientra negli investimenti di 630 milioni di euro che abbiamo inserito nel Piano nazionale di resilienza per la infrastrutturazione delle zone economiche speciali. In questo riparto, ci sono investimenti destinati alle zes della Campania di cui fa parte la zona della Valle Ufita. Questi fondi faranno dell’Ufita, dell’Irpinia, un territorio non più isolato ma strategico, con la possibilità anche di valorizzare le enormi potenzialità non solo industriali ma anche dal punto di vista turistico e agroalimentare. Puntiamo molto su questi investimenti, credo siano indispensabili per questo territorio”.

La Carfagna sottolinea, inoltre: “Non ci sono soltanto investimenti per le zes, non ci sono soltanto investimenti per i collegamenti ferroviari e più in generale per i collegamenti fisici ed anche digitali. Ci sono anche gli investimenti per le aree interne. Nel Pnrr c’è proprio una linea di finanziamento pari a circa un miliardo e 150 milioni di euro per finanziare infrastrutture sociali all’interno delle aree interne, per la messa in sicurezza e la manutenzione della rete viaria delle aree interne. Parlo di 300 milioni che sono stati già oggetto di un decreto di riparto firmato. Ci sono poi 100 milioni di euro per finanziare le farmacie rurali, ovvero per trasformare le farmacie delle aree interne in veri e propri presidi sanitari, di prossimità. Tutto questo per spezzare la condizione di isolamento e per fermare la tendenza allo spopolamento delle aree interne del nostro Paese”.

Si fa notare al Ministro l’atavica carenza di adeguate figure tecniche specializzate per la messa in pratica del Piano di resilienza, soprattutto al Sud. “Questo è stato un mio assillo sin dall’inizio del mio mandato, prima ancora di consegare il Pnrr in Europa ad aprile già a fine marzo con il ministro Brunetta abbiamo pubblicato un bando per l’assunzione di 2.800 profili tecnici per irrobustire le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno”.

“Il primo bando – continua – ci ha consentito di selezionare soltanto 800 profili, circa un mese fa ne abbiamo pubblicato un altro che, entro la primavera, ci consentirà di colmare le posizioni mancanti; accanto a questo abbiamo istituto un fondo con il decreto infrastrutture per finanziare l’attività di progettazione dei comuni con popolazione al di sotto dei 30mila abitanti ma anche di tutte le Province delle città metropolitante delle regioni del Sud. Se emergeranno altre necessità, siamo pronti ad intervenire e già stiamo studiando con i miei uffici una soluzione per assumete tecnici e professionisti a valere sulle risorse del pon governance”.

“Per abbattere il divario di cittadinanza, per riunire davvero Nord e Sud dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, dobbiamo stare tutti dalla stessa parte. Io ci credo, davvero”. Mara Carfagna ci ha tenuto a sottolineare questo concetto. “Una delle condizioni basilari per garantire la reale messa a terra del Pnrr, è raprresentata dalla leale collaborazione tra i diversi llivelli istituzionali. Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione perché ci troviamo difronte ad un’occasione unica ed irripetibile, non possiamo correre il rischio di sprecarla per inutili rivalità o faziosità. Rivolgo a tutti un appello al senso di responsabilità”, ha concluso il Ministro che aveva aperto il suo intervento nella sala convegni dell’hotel de La Ville di Avellino ricordando le vittime del terremoto di 41 anni fa, di cui domani si celebra l’anniversario.

“Sono figlia di questa terra, ho ricordi confusi, ma rammento perfettamente la grande solidarietà che quel tragico evento innescò. Ecco, l’Italia deve ritrovare quell’unità, quell’unione di quei giorni, di quei mesi”.