FOTO E VIDEO / Stazione Hirpinia, l’allarme di Confindustria: “No ad un’altra Afragola”

0
5259

Il futuro della provincia di Avellino è legato a filo doppio con la stazione Hirpinia di Valle Ufita: su questo, ormai, i dubbi sono pochi. E’ da lì che lo sviluppo dei nostri territori potrà ricevere lo slancio necessario per far girare l’economia, per mettere in moto processi virtuosi, per creare nuovi posti di lavoro, nuove occasioni, provando ad invertire la rotta ed evitare lo spopolamento.

Il dibattito economico, e politico-istituzionale, in Irpinia, dunque, si focalizza molto sull’infrastruttura che dovrebbe vedere la luce entro il 2026. Confindustria Avellino, presieduta da Emilio De Vizia, questa mattina ha ospitato il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna. Un’importante occasione di confronto, utile a conoscere lo stato dell’arte dei numerosi progetti legati alla stazione, alle infrastrutture in generale, alle Zes (la Valle Ufita rientra in una zona economica speciale) e alla logistica.

“Oggi – dice De Vizia – è un giorno importante non solo per Confindustria ma per tutto il nostro territorio. Il territorio interessato da questa importante infrastruttura secondo me va oltre i confini comunali, provinciali e direi anche regionali, è un’occasione che va colta, l’obiettivo di quest’incontro è rappresentare ciò che occorre ancora fare. Che è molto: la presenza di tanti sindaci, tanti amministratori, è la conferma di quanto sia importante la stazione Hirpinia per la provincia di Avellino”.

De Vizia convive con una sorta di “incubo” che spesso ripete e che oggi ribadisce anche all’esponente del governo Draghi. “Non possiamo permetterci – afferma – il lusso di un “effetto Afragola”, ovvero una stazione bellissima ma con il nulla intorno. Lì la stazione comunque funziona perché è interessata da un bacino di utenza ampio, nel nostro caso sarebbe una tragedia immane perché quella stazione, in Valle Ufita, ha futuro se circoleranno le merci, con una stazione logistica seria, zone agricole da trasformare in aree industriali. Oggi qui al convegno manca un interlocutore che sarebbe stato molto utile, ma ormai è questione di giorni per il suo insediamento, il commissario delle zone Zez, ovvero colui che dovrà ridisegnare i perimetri di quell’area industriale”.

In concreto, cosa serve ancora alla stazione Hirpinia?
“Serve la progettazione di uno scalo merci adeguato; servono aree intorno ampie per tutte le attività di servizio; occorrono strade di accesso verso Ariano Irpino dal casello autostrdale, servono terreni industriali ricadenti in zone zes per attrarre investimenti”.

A proposito di terreni industriali, non si può dimenticare che Industria Italiana Autobus, a Flumeri, ha a disposizione un’area vastissima e che ne utilizza solo una parte. “Industria Italiana Autobus – afferma il presidente di Confindustria Avellino – credo debba chiarire cosa vuol fare su quell’area. Se ha dei progetti industriali può anche utilizzarla tutta, se i suoi progetti industriali non comprendono l’intero utilizzo, credo che l’area vada messa a disposizione degli imprenditori, non possiamo assistere ad affari immobiliari, quella è un’area che va restituita, saremmo contentissimi se IIA avesse bisogno di tutta l’area. E’ un nodo che va sciolto subito, credo lo faccia il commissario zes”.

“Abbiamo una grande responsabilità, gli effetti positivi li vedremo tra un decennio, ma diamoci, diamoci da fare”, ha poi concluso, in maniera accorata, il numero uno di via Palatucci.