FOTO E VIDEO / Legalità, Gratteri a confronto con gli studenti di Caposele per oltre due ore

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Due ore, due ore e trenta, forse anche di più. Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, non si è sottratto al fuoco di fila delle domande che gli sono state poste da studenti e cittadini nel corso di un incontro organizzato a Caposele, nell’auditorium dell’istituto comprensivo “F. De Sanctis”. Al centro del dibattito legalità, comunità, scuola, lavoro, associazionismo, società civile e volontariato.

Dopo gli interessanti interventi, tra gli altri, del Prefetto di Avellino, Paola Spena e dell’Arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco, Conza e Bisaccia, Pasquale Cascio, Gratteri non ha deluso le aspettative. Si è soffermato su diversi temi, tutti di stretta attualità. A cominciare dal pianeta carcere. “In questo momento – ha detto il magistrato – sono dei semplici contenitori, non si fa rieducazione e nemmeno trattamento. Negli ultimi anni si è parlato solo di sovraffollamento. Il dato vero è che adesso è ai minimi storici. Molti detenuti sono giovani tossicodipedenti, si mettono in carcere così ci laviamo la coscienza. Serve un nuovo modo di gestire le carceri, più di 40mila detenuti credo siano in grado di lavorare. Bene, è necessario fare convenzioni con Comuni, Provincie, Regioni, affinché queste persone possano pulire parchi, giardini, spiagge. Non possono trascorrere 6-8 ore al giorno davanti ad un televisore”.

Le domande dei ragazzi sono molto interessanti. A Gratteri, ad esempio, gli viene chiesto come è nata la sua passione per la magistratura. “Alla tua età andavo a scuola e nemmeno sapevo cosa fossero i magistrati. Poi ho cominciato a vedere dei morti a terra, i ragazzi figli di capimafia che si comportavano come bulli. Allora ho pensato che da grande volevo fare qualcosa contro la violenza, ad esempio il poliziotto o il carabiniere. Venne anche il giorno che il mio compagno di banco fu ucciso a colpi di lupara. Successivamente, molti miei amici li ho fatti anche arrestare. Devo tutto al fatto di essere nato in una famiglia di persone perbene”.

Perché il boss oggi viene ancora rispettato, è un altro quesito che viene posto al magistrato. “Questa cosa avviene soprattutto dove c’è molta ignoranza, dove scarseggia l’istruzione, dove è carente la presenza delle isituzioni e della politica. Un politico è presente sul territorio 4-5 mesi prima delle elezioni, poi scompare, il mafioso sta sul territorio 24 ore su 24. Sembra una persona generosa, in un mondo di disperazione e difficoltà ci si aggrappa a quello che sembra un modello vincente. Invece è il male, la mafia da’ sottosviluppo, non da’ lavoro, la mafia ci rende schiavi”.

Nel corso del dibattito, viene sottolineato che in Irpinia sono stati chiusi due tribunali, ovvero quello di Ariano e quello di Sant’Angelo dei Lombardi. “Ho sentito dire che in questo modo si è perso un indotto lavorativo. Per me un tribunale non è un indotto, non possiamo vivere di pubblica amminstrazione. Dobbiamo vivere producendo, in queste zone si produce l’olio: bene, fate olio di qualità e vendetelo all’estero. Non pensate all’indotto del tribunale, pensate all’agricoltura intelligente, alla trasformazione dei prodotti della terra. Quando un tribunale è troppo piccolo o troppo grande, non funziona bene, funziona bene quello di medie dimensioni”.

A Gratteri piace confrontarsi con gli studenti. Ammette che in questo periodo è in ferie. Vacanze che sta utilizzando per girare l’Italia e fare incontri nelle scuole. Esorta i giovani che ha difronte: “Pensate, la politica non ha mai pensato seriamente di risolvere la questione meridionale. Questo perché non parla di cose da qui a cinque o a dieci anni, la politica non ha progetti per l’Italia. E’ inammissibile che dobbiamo ridurci ad essere governati da chi insegue i like. Perciò a voi ragazzi dico di studiare tantissimo per capire il mondo degli adulti, per non farvi fregare dagli adulti, dovete ribellarvi. Ma per farlo, dovere avere gli strumenti necessari, quindi bisogna studiare, attrezzarsi per contestare in modo democratico. Scendete nelle piazze, non vi fare prendere in giro dagli adulti”.

“Oggi ormai è tutto frutto del compromesso al ribasso, si fa ogni cosa perché tutto cambi affinché nulla cambi veramente”.

Si parla dello stato di salute della magistratura. “Come credibilità siamo scesi al 36% a causa di alcuni scandali. In Italia ci sono 9mila magistrati e la stragrande maggioranza è onesta, ci sono migliaia di colleghi che scrivono sentenze per 10 ore al giorno e sono orgoliosi di fare questo lavoro. Non possiamo rovinare tutto per colpa di una sparuta minoranza. E poi, che alternativa c’è al credere alla giustizia ed alla magistratura?”.

Il ricordo di Falcone e Borsellino è indelebile, anche Gratteri si “inchina” a loro: “Due giganti, due monumenti, ma la loro morte non è stata vana”.

Infine il capitolo giustizia “sposato” alle riforme. Cosa fare per migliorare il settore?. La risposta del Procuratore di Catanzaro è secca: “Fare il contrario di quello che è stato fatto nell’ultimo anno: sono state fatte solo macerie”.

Al termine del lungo confronto, il sindaco Melillo ha cosegnato a Gratteri una targa di riconoscimento a nome dell’amministrazione comunale. Stessa cosa hanno fatto le associazioni di Caposele.

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