Dopo tre anni assolto il detective Grossi era finito nei guai per una sirena nell’auto

0
762

Assolto perché il fatto non costituisce reato. Si e’ chiuso cosi questa mattina il processo a carico di Gerardo Grossi. Il noto detective avellinese non era finito nei guai per attività legate al lavoro che ormai da trenta anni lo vede impegnato ma per una “tromba bitonale”, come quella in uso alle forze dell’ordine che era stata rinvenuta all’interno della sua autovettura a seguito di una perquisizione e controllo da parte dei Carabinieri. L’accusa era quella sanzionata dall’articolo 497 ter del codice penale, che punisce chi detiene “illecitamente detiene segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai Corpi di polizia, ovvero oggetti o documenti che ne simulano la funzione”. La difesa del detective, il penalista Quirino Iorio, è riuscita a dimostrare che la sirena apparteneva all ente che possedeva prima la vettura, acquistata da Grossi. Per questo motivo, prima lo stesso Vpo in aula e successivamente il giudice monocratico Gian Piero Scarlato ha assolto Grossi dall’accusa.