Dichiara il falso per ottenere il Reddito ma viene assolta: ecco il motivo

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Era accusata di aver dichiarato il falso per ottenere il reddito di cittadinanza ma viene assolta perché manca l’elemento psicologico da cui si dovrebbe trarre la prova del reato contestatogli, quello di truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche, nonché quello specifico previsto dall’articolo 7 della legge che ha avviato il Rdc. Si è chiuso così il processo ad una quarantenne romena residente ad Avella, mandata assolta dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino Lucio Galeota “perché il fatto non costituisce reato”. La donna, secondo le accuse, avrebbe indebitamente prrcepito tra aprile 2019 e settembre 2020 una somma di circa 10 mila euro. Ma alla.fine, come sostenuto dal suo difensore, l’ avvocato Antonio Falconieri, non c’è prova che l’imputata avesse rappresentato una circostanza falsa per ottenere il Reddito. In buona sostanza la ricostruzione dei fatti è la seguente. La donna, cittadina comunitaria, nel marzo del 2019 presenta domanda per ottenere il sussidio. Tra i requisiti dei cittadini comunitari, come e’ noto, c’è pure la necessità di risiedere da almeno dieci anni in Italia. Cosa che la donna aveva attestato. Secondo le indagini falsamente, visto che dalla verifica all’anagrafe tributaria essa risultava in Italia dal 2013, quindi da meno.dieci anni al momento della richiesta del sussidio.

Così per la stessa è scattata la denuncia per i due reati. La difesa è riuscita però a dimostrare che per un altro periodo, non riscontrabile all’anagrafe tributaria, la stessa aveva risieduto in Italia, per cui non era impossibile che conteggiasse, come ha riconosciuto lo stesso magistrato nella sua sentenza, anche il periodo precedente. Per cui la donna è stata denunciata alla Procura della Repubblica ed è finita a processo.. Tra l’altro il magistrato, nelle motivazioni della sentenza, ha anche messo in.evidenza che la natura di intervento assistenziale del Reddito ne faceva di fatto una circostanza per cui non si poteva contestare quel reato. La donna è.stata così mandata assolta dalle accuse. Una sentenza che tiene in conto anche le pronunce e la differenza per cui è scattata anche la denuncia del capo B.