Avellino, l’altra ‘faccia’ della camorra. Una ondata di criminalità ed attentati a cui ‘l’isola felice’ della Campania non era abituata. Due ‘bussate’, come le ha definite in un convegno il giornalista Enrico Fierro in due giorni. E in città sale la tensione. Ma anche l’attenzione. L’amministrazione comunale di Piazza del Popolo ha convocato per il giorno 6 dicembre un’assise straordinaria contro la camorra. Una decisione arrivata all’indomani del vertice dei capigruppo che all’unanimità ha disposto di riunire l’assemblea consiliare sull’argomento. All’ordine del giorno, la dura condanna di quanto sta accadendo in città e la presentazione di una serie di proposte per cercare di arginare il fenomeno. In entrambi i casi, (l’incendio dell’escavatore nel cantiere di corso Vittorio Emanuele e l’attentato al cantiere di Marinelli dove si sta costruendo un albergo) gli inquirenti stanno seguendo la pista della criminalità organizzata. Avvertimenti, dunque, che sconvolgono un’Irpinia finora ‘spettatrice’. Nell’ambito di tali misure di prevenzione e restrizione, il Comune di Avellino ha convocato per il prossimo 15 dicembre un secondo Consiglio, questa volta incentrato sulla piaga del disagio giovanile, che inevitabilmente degenera in fenomeni di violenza. Come non ricordare la recente scomparsa, il 23 settembre scorso, del giovane Mauro Cioffi, ucciso da un colpo di pistola a seguito di una violenta lite con alcuni suoi coetanei. E ancora. Lo ‘scossone’ di Isaia Sales, scrittore ed esperto di criminalità organizzata, che ha risuonato nella sala del Victor Hugo, venerdì scorso, durante il convegno organizzato dal Prc di Avellino ‘Stop alla camorra’. “Avellino è lo specchio di Napoli – ha affermato – e come tale è il riflesso dei suoi collegamenti e dei suoi traffici”. Avellino come Messina: è stato il paragone usato da Enrico Fierro. “Come la mafia nella città siciliana anche da noi la camorra ha ucciso poco. Ma ha stabilito qui una sorta di sua ‘sede legale’. Così è stato ai tempi di Cutolo, quando una società si occupava di transazioni di capitali. Così è oggi ad Avellino, dove vengono pilotate diverse operazioni di droga e quelle riguardanti il cemento proveniente dalla Grecia. E come il dopo terremoto è stato il periodo di massimo sviluppo della camorra sul territorio, questo attuale sembra essere quello di un peggioramento dell’attività criminale anche violenta”.
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