AVELLINO- Per i giudici della Decima Sezione del Tribunale del Riesame di Napoli ci sono gli elementi per applicare nei confronti di Gerardo Santoli, nell’ambito del filone bis dell’inchiesta sui presunti corsi fantasma all’ Alto Calore, la misura interdittiva del divieto di esercitare l’attività di impresa e di esercitare gli uffici direttivi delle persone giuridiche per un anno chiesta con un atto di appello firmato dal sostituto procuratore Luigi Iglio (nella foto in alto ndr) dopo il rigetto da parte del Gip del Tribunale di Avellino. Il Tribunale di Avellino aveva rigettato la richiesta avanzata dai pm avellinesi che coordinano l’inchiesta dei militari del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Avellino nei confronti di Santoli, che e’ stato raggiunto a settembre insieme ad altri tre indagati da un avviso di conclusione delle indagini bis, firmato dai pm Luigi Iglio e Vincenzo Russo. L’atto di appello della Procura e’ stato accolto dai giudici del Tribunale della Liberta’ di Napoli, resterà però sospeso fino a quando non diventerà esecutiva la decisione. In sostanza dopo la pronuncia della Corte di Cassazione, dove la difesa di Santoli, il penalista Luigi Petrillo, sta già approntando l’impugnazione. Per cui fino a quella data non ci saranno effetti. I giudici del Riesame hanno accolto il ricorso per due dei tre capi di imputazione contestati a Santoli nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Per quello relativo alla ipotesi di malversazione di erogazioni pubbliche (316 bis cp) e di tentata truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In buona sostanza avrebbero tentato di ottenere il saldo del contributo, tentando di indurre in errore l’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) producendo, in allegato alla richiesta di saldo la documentazione inerente allo svolgimento dei corsi “Project Manager’ per 42 dipendenti dell’Alto Calore, “Tecnico Esperto del controllo qualità” per 23 dipendenti dell’ Alto Calore, “Modulo Di Pianificazione e Avvio Del Progetto’ per 36 dipendenti dell’ Alto Calore secondo le accuse di Procura della Repubblica e Guardia di Finanza mai realmente svoltisi, insieme agli “attestati finali di messa in trasparenze delle competenze” rilasciati dalla CAT Servizi alle imprese srl, rappresentata legalmente da Gerardo Santoli. Per gli investigatori avrebbe partecipato anche Trasi, addetto alla Segreteria – staff- del Presidente che, insieme all’ amministratore del quale era stretto collaboratore, materialmente intratteneva i rapporti con Castagnozzi Raffaele, procacciatore e intermediario della società CAT Servizi alle Imprese che provvedeva all’organizzazione e allo svolgimento dei corsi di formazione mai in realtà frequentati dai dipendenti, comparente tra i frequentatori dei corsi mai svoltisi, partecipante attivamente alla gestione della pratica inerente alla richiesta di saldo inviata ad ANPAL. E con il concorso di Santoli Gerardo, rappresentante legale della CAT Servizi alle imprese srl, che rilasciava i falsi attestati finali di messa in trasparenze delle competenze necessari per la richiesta del saldo del contributo. L’ANPAL non avrebbe però concesso il saldo finale. Per la terza ipotesi contestata a Gerardo Santoli in concorso con gli altri indagati, quella di peculato, i giudici non hanno condiviso l’atto di appello della Procura di Avellino. Santoli, va ricordato, e’ anche sindaco di Santo Stefano del Sole e presidente del Cda della Grande Srl , la società che gestisce i rifiuti in citta’. L’eventuale conferma della misura interdittiva non avrà effetti sul ruolo amministrativo (non si possono chiedere interruzioni per amministratori pubblici) ma potrebbe averle sul piano della guida dell’azienda. Aerre
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