Commerciante ucciso, la perizia: Omo Robert era incapace di intendere

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Omo Robert era affetto da un vizio totale di mente e non era capace di intendere al momento in cui è avvenuto il delitto del commerciante cinese ucciso a Monteforte Irpino nel luglio del 2022. E’ questa la prima conclusione a cui è giunta la perizia disposta dalla Corte di Assise di Avellino nell’aprile scorso e affidata a due specialiste: la psichiatra e psicoterapeuta Enrichetta Fotino e la docente di Psicoterapia e consulente in ambito giuridico Rosa Bruno. La relazione è stata depositata qualche giorno fa e domani sarà oggetto dell’udienza che si svolgerà davanti alla Corte di Assise di Avellino presieduta dal giudice Gian Piero Scarlato, che potrebbe essere anche l’ultima o una delle ultime considerate le conclusioni dei periti. Secondo le due professioniste, che hanno anche svolto colloqui in carcere con Omo Robert, l’imputato al momento dei fatti era affetto da schizofrenia paranoide. Ovviamente non vuol dire che Omo Robert potrebbe tornare tranquillamente libero. Esiste un altro profilo collegato alla Relazione dei due periti nominati. Si tratta della pericolosità di Omo Robert. Una pericolosità sociale elevata che potrà essere contenuta in una Rems almeno per la prima parte del percorso. Ora si attende la decisione dei magistrati.

IL FATTO

Il venticinquenne, difeso dal penalista Nicola D’Archi e’ imputato di omicidio aggravato da futili e abietti motivi, tentato omicidio con le stesse aggravanti e per il furto dei due martelli. La mattinata di ordinaria follia lungo Via Nazionale Alvanella nel luglio scorso era iniziata quando Omo, già reduce da un’aggressione ad un volontario della Caritas aveva raggiunto a piedi la località di Monteforte. E una volta all’interno del Beautiful City, il negozio gestito da anni dalla vittima Gao Yuancheng, prima aveva colpito il quarantenne bulgaro che si trovava vicino alla cassa e poi si era accanito contro entrambi mentre erano ancora a terra. Per Gao Yuancheng non c era stato nulla da fare, Krasimir invece dopo una lunga degenza al Moscati si è salvato dagli effetti della furia omicida del nigeriano. L’uomo era stato bloccato dai residenti della zona, due operai della Giordangomme e dai Carabinieri della Compagnia di Baiano. Una tristissima pagina per la scomparsa del commerciante, che aveva lasciato moglie e due figli, molto apprezzato nella cittadina dell’hinterland avellinese. La famiglia del commerciante si è costituita parte civile con l’avvocato Costantino Sabatino.

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