Una cosa è certa, sia per gli addetti ai lavori che per gli osservatori esterni: entro questa settimana la crisi politico-amministrativa che ha segnato l’amministrazione comunale di Avellino da prima dalle festività natalizie è destinata a risolversi, in un modo o nell’altro.
Il nuovo anno, in realtà, a Piazza del Popolo inizia come si era concluso quello precedente: senza Giunta, senza una maggioranza solida e con pochissime certezze. L’unica sicurezza in queste ore è che la trattativa tra i consiglieri festiani/ assessori in pectore e la sindaca Laura Nargi è in corso. Il famoso documento con i 16 punti programmatici proposto dagli azionisti di maggioranza dell’amministrazione è nelle mani della fascia tricolore per la firma e/o le eventuali modifiche. Insomma, i margini per una ricomposizione ci sono tutti. Difficile, infatti, spiegare alla città le motivazioni di una crisi politica senza fondamento, se non la volontà dell’ex sindaco Gianluca Festa di cancellare il titolo di “ex” e tornare a rivestire il ruolo di primo cittadino. Ma anche in questo caso nessuno può dare la matematica certezza, né a Festa né tantomeno ai suoi, che l’esito dell’eventuali urne lo premierebbe in quella che sarà senza dubbio una sfida Festa contro tutti.
La strategia, quindi, non sembra né vincente né tantomeno convincente, soprattutto alla luce della crociata social e a mezzo stampa lanciata dallo stesso ex sindaco contro i magistrati che si sono occupati delle indagini a suo carico. Una battaglia che ha ricevuto critiche bipartisan, probabilmente anche da parte dei suoi più fedelissimi sostenitori. Quindi la soluzioni più facile è quella della pacificazione (almeno momentanea), del resto le deleghe restano quelle già assegnate ai futuri assessori. Insomma capiremo a giorni se l’Epifania la crisi porterà via o se la città sarà destinata a vivere ancora in una situazione di stallo politico-amministrativo.