Caso Manzo, lo zio Emilio non crede a Romina. Fratello e zia: “Non nasconde nulla”

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PRATA – Qualcosa si è rotto nel fronte familiare dei Manzo, che dopo tre anni ha delle crepe. Il cordone che ha protetto per tre anni la giovane Romina, figlia dello scomparso Domenico Manzo, Mimi’, che dall’otto gennaio e’ svanito nel nulla mostra delle crepe. Ai microfoni di Lucilla Masucci, inviata del programma RAI “La Vita in Diretta” e’ stato il fratello di Mimi’ Manzo, Emilio, ad ammettere di “non credere più al cento per cento” alla versione della nipote Romina. “Non so se mia nipote sia effettivamente innocente. Perche’ gli atteggiamenti di mia nipote qualche volta sono sospetti”. Quando gli viene chiesto se si rende conto della gravità delle cose espresse, ribadisce: “Il sospetto sta anche su mia nipote, la sera del compleanno mia nipote non ha detto la verità. Non ha detto la verità di quanta gente ci stava dentro, non ha detto che si consumava droga, non ha detto che ha avuto il battibecco con il papa’ subito. Per me mia nipote sa qualche cosa che non dice per omerta’”. Questo pomeriggio l’inviata del programma di Alberto Matano ha raccolto le risposte a questa dura presa di posizione dello zio. A partire da Francesco, figlio di Mimi , in collegamento con la zia Mena e l’avvocato Federica Renna, difensore di Romina Manzo, dalla loro abitazione, che ha ribadito la fiducia nella sorella: “Mio zio non ha voluto dare un accusa a mia sorella- ha spiegato Francesco- ma è giusto dopo tre anni questa turbolenza di famiglia, mettiamola così. Io sono qua ancora una volta a ribadire che mia sorella non c’entra niente e vogliamo sapere solo la verità”. Rispetto al fatto che ci siano reticenze anche dai familiari stessi di quanto avvenuto nella serata dell’otto gennaio di tre anni fa: “No, ho raccontato tutto quello che è avvenuto agli inquirenti” ha assicurato Francesco. La sorella di Mimi’ Manzo, la signora Mena ha escluso una reticenza dei nipoti e che siano coinvolti : “mio fratello e’ arrabbiato, amareggiato, sta soffrendo troppo, però ribadisco che i miei nipoti hanno detto sempre la verità. Non hanno nascosto nulla. Qualche piccola bugia. Come zia non ho dubbi sui miei nipoti. Anche se apparentemente sembra che non soffrano, in realtà so bene quanto stanno passando per l’assenza del padre. Quante notti insonni. Per me non nascondono nulla”. Sul fatto che Romina “sia stata sempre collaborativa” non ha dubbi anche l’avvocato Federica Renna. Durante il collegamento è arrivato lo stesso Emilio, che ha stigmatizzato proprio l’assenza della ragazza dalla diretta, contestando che il lavoro fosse più importante di una diretta per cercare il padre.

ROMINA: ACCUSE ASSURDE, NON ME LO ASPETTAVO

Ma e’ la stessa Romina Manzo, che continua ad essere indagata dalla Procura per false informazioni e sequestro di persona, a commentare quanto detto dallo zio Emilio: “Una cosa assurda veramente- ha spiegato in lacrime la ragazza- non me lo aspettavo sinceramente. Ci sono rimasta male, ho pianto, perché una persona di famiglia dovrebbe stare con me, non contro di me. Però non fa niente, non mi interessa di quello che pensa la gente, tanto l’importante che so io la verità. Non lo so neanche perché papà si è arrabbiato, stavo in bagno”. E sul fatto che il padre abbia minacciato di andare dai Carabinieri ha chiarito: “A me non lo ha proprio detta questa cosa”. Infine ha invocato “rispetto”, essendo sempre una figlia che non sa quale sia stata la fine del padre a tre anni di distanza dalla sua scomparsa nel nulla.

BRUZZONE: TRACCIA AL RIS ULTIMO BIVIO, SENZA RISCONTRI PENSO SARA’ ARCHIVIATO

Roberta Bruzzone, criminologa e consulente di Loredana Scannelli e di sua madre era presente in studio insieme ad Alberto Matano e ha commentato proprio quello che definisce l’ultimo bivio della vicenda dal punto di vista investigativo: “ieri ero al Ris, insieme agli altri consulenti e posso dire che l’unica traccia di interesse, che sia di sangue e ancora tutto da stabilirsi, perché sarà l’esito dell’accertamento che stiamo facendo. Ma è una traccia labilissima, che potrebbe dare anche falsi positivi perché è un punto particolare dell’auto. Non ci sono altre tracce di interesse. Entro gennaio avremo una risposta precisa dal Ris di Roma, se davvero quella macchina in qualche modo è coinvolta nella scomparsa di Mimi’ oppure no. A quel punto si aprirà un bivio. Perché ulteriori elementi alla luce delle informazioni di cui dispongo, non è che ce ne siano per ipotizzare scenari. L’ultimo bivio è questa traccia, se non emerge materiale riconducibile a Mimi’ la vicenda andrà verosimilmente incontro ad un’archiviazione”.