AVELLINO- Non posso più tacere. Inizia così la lettera con la quale una “voce di dentro” il penitenziario “Antimo Graziano” di Avellino, verosimilmente un agente della Polizia Penitenziaria (perchè l’autore della lettera ha preferito restare nell’anonimato), ha deciso di rompere il silenzio, denunciando alla luce di alcuni episodi, come: “La situazione per noi agenti tra aggressioni, pestaggi, droga e cellulari è insostenibile, per questo chiediamo un vostro aiuto”. Un vero e proprio SOS lanciato. Però circostanziato. La lettera riferisce con tanto di data, alcuni episodi che sarebbero avvenuti nel penitenziario di Contrada Sant’ Oronzo. Entrambi sarebbero avvenuti negli ultimi mesi. Il primo risale al 30 marzo scorso, quando un detenuto sarebbe stato convocato in un altro reparto e pestato, molto probabilmente per un debito di droga e soldi. L’altro il 29 aprile. Stavolta l’ aggressione si sarebbe consumata all’interno della infermeria. C’è un ultimo ma sicuramente non meno importante fatto, ovvero la possibilità di spostamento dei detenuti all’interno dello stesso penitenziario, sembrerebbe anche quelli dell’Alta Sicurezza. Le dettagliate circostanze contenute nello scritto, seppure in forma anonima, offrirebbero una occasione di credibilità per le stesse, visto che non si fa generico riferimento a fatti che tra l’altro sono già quotidianamente oggetto delle cronache. Telefonini, droga, aggressioni sono infatti per il penitenziario di Avellino come per quelli di tutta Italia oggetto ogni giorno delle cronache.
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