Calunnia al notaio dopo assemblea soci Bcc: assolto l’avvocato Ingino SERINO- La denuncia per falso ideologico in atto pubblico che aveva presentato il 6 febbraio 2017 non era una calunnia nei confronti del notaio che qualche settimana prima, ovvero il 15 gennaio dello stesso anno, aveva presieduto ad un’assemblea dei soci della Bcc di Serino, chiamata ad esprimersi su una fusione. Al termine di una vicenda giudiziaria andata avanti per tre anni, il giudice monocratico del Tribunale di Avellino ha mandato assolto “perché il fatto non costituisce reato” l’avvocato Massimiliano Ingino, difeso dagli avvocati Carmine Freda. La Procura aveva chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi nei suoi confronti per calunnia in concorso con un altro esponente la denuncia. Una sentenza che ha posto fine alla tormentata vicenda relativa al tentativo di fusione della Bcc di Serino con la Bcc di Battipaglia e Salerno. La questione riguardava la regolarità delle operazioni di voto svoltesi durante l’assemblea dei soci del 15 gennaio 2017, quando durante una tormentata seduta non si approvò la proposta ipotesi di fusione. I due imputati l’avvocato Massimiliano Ingino ed il ragioniere Carmelindo De Piano erano accusati di aver calunniato, con accusa di falso, il notaio che presiedeva all’assemblea. Il Tribunale con la sua sentenza ha assolto i due imputati dalle accuse loro rivolte con la formula più ampia ed in particolare ha stabilito che la loro denuncia di falso relativa al verbale di assemblea dei soci non costituisce reato. Si attende il deposito delle motivazioni.
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