Calcio serie/D – Solofra: si dimettono De Girolamo e Barbato

Ore 18,30. E’ in atto una serrata riunione tra i soci del Solofra Calcio a seguito delle dimissioni del trainer Gavino Barbato e del Direttore Generale, Alfredo De Girolamo. Qualcosa già era nell’ aria e la batosta rifilata dal Brindisi ai conciari, ha fatto traboccare il vaso. I due hanno così rassegnato le proprie dimissioni mettendosi per primi in discussione. Il Solofra a quota cinque, dopo la settima di campionato, non naviga in acque tranquille : occupa il penultimo posto in classifica ad una lunghezza dal duo S. Paolo Bari ed Ariano a quota quattro. Il tallone d’ Achille di questa squadra è sempre risultato la difesa, tipica di quella da squadretta da oratorio. Il centrocampo ha i suoi sbalzi di temperatura a secondo gli umori di Marigliano e di Sansò. L’ attacco c’è con i vari Iyke, Belcore, Pascucci e Napoli, come c’è la testardaggine di voler mandare quest’ultimo in campo per tutti i novanta minuti, mentre rende bene solo per un tempo. “Io sono per far chiarezza – dice l’ ex trainer gialloblu, Barbato – sul progetto che avevamo messo in campo, cioè la politica dei giovani, il risanamento del budget societario ed altro. Per far sì che questa squadra facesse bene c’ era poco da integrare al gruppo: servivano solo tre giocatori di esperienza e tecnica, due da porre nel reparto difensivo, un centrale ed uno di fascia, e una pedina da affiancare a Sansò e Marigliano a centrocampo. Personalmente non avevo chiesto di più per far sì che la tabella di marcia del Solofra, rispettando i canoni progettuali della società, fosse il raggiungimento della salvezza. In contemporanea sarebbero stati valorizzati i giovani calciatori. Ciò non è stato possibile e a metterci in discussione siamo stati io e il Direttore Generale De Girolamo”. A questo punto la squadra si trova in pieno stato confusionale sia per la sconfitta brindisina che per le dimissioni, potrà riprendersi solo se in sala d’ attesa vi sono due figure valide che possano sostituirli. E queste persone forse sostavano già da qualche tempo.(di Dante Grimaldi)