Calciatori di ieri e di oggi: Vignola, Juary e Tacconi contro i grandi squadroni. De Fazio, Gengaro e Romei riflettono sui cortei

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Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi,etc.etc. Ricordate l’Inter mondiale di Herrera e Moratti? Una grande squadra fatta di campioni e umili portatori di palla che conquistarono la storia e le prime pagine dei giornali. Oggi, con l’euro che non tira e la fame che sconvolge, dobbiamo accontentarci di altri esempi e giovani virgulti. Noi che eravamo abituati ai Vignola, Tacconi, Diaz,Dirceu, Barbadillo, Lombardi, Favero, Juary, Di Napoli, Chiarenza, Piotti, Colombo, Cattaneo, Di Somma, Colomba, etc, siamo arrivati al punto che Danilevicius e Boudianski sono i migliori e anche intoccabili. I tempi cambiano, mannaggia la miseria, e se è vero, che il cordone ombelicale irpino è un misto di calcio-politica e pettegolezzo, non possiamo più accontentarci del calcio mercato moderno inscenato all’Hotel Piazza del Popolo di Avellino con la contestazione della seconda squadra del Comune composta da Antonio De Fazio in porta, terzini Romei e Giovanni D’Ercole, centrocampista metodista Antonio Gengaro , sulle ali gente senza volto, e con un centravanti ancora acerbo ma in via di sperimentazione per la scelta che il tecnico dovrà effettuare. Una Cdl +Società civile, oppure solo Cdl, oppure Società civile critica verso l’Unione? Gli interrogativi del tecnico – Grande Fratello sono tanti: in attesa di sciogliere la matassa si sono accomodati in panchina, in attesa di tempi migliori, due giovani speranze che potranno essere impiegate per le partite che contano: Sbrescia e De Lorenzo. Se Sparta ride, Atene piange, e come piange! Galasso, il portiere della prima squadra del Comune, non sa più a che Santo votarsi per la difesa che fa acqua da tutte le parti: Adiglietti, Rosato, Micera e il libero Pennetta. Per non parlare del centrocampo,con la mancata copertura del mediano di interdizione Giuditta, e con l’attacco che non ritorna, a partire dalle ali Trezza e Palumbo e dal più tecnico Iermano, impiegato come prima punta ma troppo virtuoso del dribbling fine a se stesso. Ha ragione l’ex imbattuto Galasso, quando si lamenta della mancanza di amalgama: la squadra va ricostruita e il Presidente Mancino deve ora mettere mano alle sue grandi doti per iniziare la campagna di rafforzamento. Per ora ha preso contatti con De Vito che è dotato di grandi accelerazioni sulla fascia sinistra ed ha invitato l’amministratore delegato Barile a risparmiare qualche soldino per tempi migliori. Sull’altra sponda, intanto i Pugliese di Frigento hanno finalmente sciolto il nodo e per non essere da meno, acquisteranno i sospirati rinforzi. Anche perchè i tifosi sono irrequieti e sono da sempre abituati alle serie superiori. Mancino che è di Montefalcione ma ha l’esperienza di senatore e dell’Istituzione, ha già messo le mani avanti: qualche calcione, un po’ di mediazione e per finire l’invito alla coalizione “ Sono stufo – ha esordito – di Puc (extracomunitario ingaggiato in passato,ndr), di quel rompicapo di Mercatone (siciliano proveniente dalla primavera –classe ‘80, ndr) e di Criaco che spazza la palla senza pensarci due volte”. Qualcuno (Rosato?) maliziosamente tentò di ribattere che Ciriaco è intoccabile, ma il Presidente facendo tacere l’assemblea dei conventuti, così concluse. “ Sono abituato a vincere, e costi quello che costì, vincerò”. Fiduciosi nel futuro la squadra al gran completo comprese: un pizzico sulla pancia per qualcuno, scadenze contrattuali per altri, la nuova Unione del 2006 poteva ripartire. Votarono all’unanimità, e con rinnovati auguri per Natale brindarono all’ombra del Duomo e del…Campanile tra spumante e panettone ritornando a casa felici e… scontenti.

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