Banda delle minicar in trasferta: il Gip convalida l’arresto della Mobile

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Obbligo di dimora per i tre componenti della banda delle Minicar bloccati nella mattinata del 21 settembre scorso dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino dopo aver compiuto un raid e il furto di una minicar di una studentessa del Liceo Classico nei pressi di Via Scandone.

Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Avellino Marcello Rotondi al termine dell’udienza di convalida dell’arresto celebrata nella mattinata di oggi, convalidando lo stesso arresto eseguito dagli agenti agli ordini del dirigente Aurilia e disponendo una misura meno afflittiva del carcere (la Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari, ndr) che gli impedirà di tornare nel capoluogo irpino.

Per uno dei tre, il ventiduenne di Melito T. G, difeso dal penalista Danilo Iacobacci, anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, visto che avrebbe tentato di investire nei pressi della rotonda della Ss7bis di Mugnano del Cardinale il sostituto commissario della Squadra Mobile di Avellino Roberto De Fazio, che gli aveva intimato l’alt con la paletta di ordinanza. Al termine di una spericolata manovra contro mano e anche di un tamponamento, era stato bloccato alla guida della minicar rubata poco prima. Tutti gli indagati per il furto della Minicar hanno ammesso gli addebiti. Fondamentale nella vicenda si è rivelato il sistema di rilevamento delle targhe, che aveva segnalato uno dei componenti del quartetto (tra cui anche un minore) che aveva intercettato la Panda intestata ad un altro dei tre indagati per il concorso nel furto che vantava già specifiche segnalazioni per altri raid, due dei quali avvenuti tra luglio e agosto nella città capoluogo.

Per la banda, quella di Avellino, come avrebbe ammesso uno di loro, era una zona adatta per mettere a segno i raid. Non avevano fatto i conti con i controlli sul territorio messi in campo dalla Questura.