Banda dei “pestaggi”: quattro condannati, assolto Di Gaeta

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Banda dei “pestaggi”: quattro condannati, assolto Di Gaeta

AVELLINO- Quattro condanne per complessivi diciotto anni e due mesi e un’assoluzione. Si è chiuso così il processo alla cosidetta “banda dei pestaggi” davanti al Gup Marcello Rotondi, che ha escluso l’aggravante delle più persone riunite, assolto tutti dal tentato omicidio di Alessio Romagnuolo ed inflitto una condanna cinque anni e quattro mesi per Yuri Perrino, che rispondeva di ben sette capi di imputazione, quello più grave legato alla cosiddetta estorsione “ambientale” imposta per la security nei locali della città capoluogo e dell’hinterland. Il pm Vincenzo Toscano aveva chiesto una condanna a otto anni, come ricordato , tutto nonostante ci siano state reticenze e attenuazioni da parte delle vittime, smentite però dalle attività tecniche dei Carabinieri. Anche per Sperduto Sebastiano cinque anni e quattro mesi la condanna, per lui la richiesta di condanna come per Perrino era ad anni 8. Identica condanna e richiesta per Marco Frasca, anni 8 e multa di diecimila euro. Anche per lui cinque anni e quattro mesi. Assolto da tutte le accuse ad suo carico Di Gaeta Maurizio, difeso dal penalista Alfonso Chieffo (gia scarcerato dal Riesame) per cui erano stata invocata una condanna a 6 anni . Infine per Saggese Cristian anni 2 e mesi 8 cosi come chiesto dalla Procura . Gli imputati erano difesi dagli avvocati Gaetano Aufiero, Alfonso Maria Chieffo, Claudio Mauriello, Giovanni Dello Iacono, Roberto Romano. Il 24 ottobre scorso il pm Vincenzo Toscano (il magistrato che aveva condotto le indagini su uno dei filoni investigativi insieme ai colleghi Vincenzo D’Onofrio e Lorenza Recano) aveva invocato condanne per trentadue anni e otto mesi di reclusione nei confronti dei cinque imputati al vertice della cosidetta “banda dei picchiatori” accusata oltre che di una serie di pestaggi anche del tentato omicidio di Alessio Romagnuolo, per cui pero’ era stato lo stesso pm, anche alla luce della deposizione in aula resa dalla vittima, a chiedere l’assoluzione per tutti gli imputati.

 

 

Nell’articolo comparso ieri (la correzione e’ stata apportata nell’immediatezza della segnalazione) per un mero e spiacevole errore e’ comparso il nome di Massimiliano Sperduto invece che dell’imputato Sperduto Sebastiano. Ci scusiamo con il diretto interessato, il sig Massimiliano Sperduto, che è estraneo alla vicenda oggetto del procedimento per cui è stata emessa la sentenza in data 01/12/2023.