Avellino – Alle 17 è scattato il count down. A far “catapultare” nel passato il centro storico di Avellino sono stati i due grossi portali, alti cinque metri, installati in Via Nappi e in Corso Umberto I. Ad accogliere gli avellinesi nella notte della “rinascita” ben cinquecento fiaccole e decorazioni in fieno che hanno delineato il percorso della “Terra”.
“E’ stato un successo”. E’ stata la lapidaria affermazione dell’assessore comunale al Commercio, Luca Iandolo, rilasciata allo scoccare della mezzanotte. “Tanti sono stati i cittadini accorsi nel cuore antico del capoluogo per essere protagonisti dei mille e ottocento modi di vivere Avellino”.
Oltre cento tra attori, musicisti, artisti di strada e figuranti. Ventidue artigiani alle prese con antichi mestieri della tradizione popolare. Quattordici, tra ristoranti e bar, sono rimasti aperti per accogliere gli “amanti” dell’800 che hanno potuto deliziare i propri palati con le pietanze tipiche dell’epoca. A servire ai tavoli le locandiere… insomma, un vero e proprio tuffo nel passato.
A fare da garante e supervisore lo staff dell’Assessorato al Commercio, con in prima linea il timoniere Luca Iandolo.
“Dalle prime opinioni raccolte mentre passeggiavano per il cuore antico, l’iniziativa è stata apprezzata. Molti sono stati i cittadini che hanno chiesto di replicare manifestazioni come quella di ‘Terra’. Chissà…”
A suo dire, come ha risposto la cittadinanza alla “costrizioni” di dover lasciare le auto nelle apposite tre aree adibite alla sosta in Piazza Kennedy, Piazza Castello e al Mercatone?
“Passeggiare è anche un modo di riappropriarsi della città. Non occorre chiudere il traffico e ‘obbligare’ gli automobilisti a lasciare nei garage le loro auto. Dobbiamo entrare nell’ottica che siamo noi i garanti della salubrità dell’aria e della nostra salute”.
Da Via Nappi a Piazza Castello, nel cuore storico della città, si sono ricostruite le scene di vita all’interno delle botteghe dell’epoca.
“Antichi mestieri che sono stati rivissuti grazie agli artigiani e agli artisti del Museo della Civiltà Contadina ‘Michele Russo'”.
Insomma, tanta musica, esposizioni artistiche di pittori e artisti di strada hanno fatto “rinascere” Via Nappi, Piazza Amendola, Corso Umberto I, Piazza del Popolo, Vico Triggio, Piazza Duomo, Via Del Gaizo e Piazza Oblate.
Lei, in occasione della presentazione di “Terra” ha tenuto a sottolineare la complicità che ha avuto con i commercianti del Centro Storico.
“Sì. E’ stata fondamentale la loro collaborazione. E’ stata quella marcia in più che ha spronato il Comune a promuovere iniziative per riappropriarsi degli spazi, delle tradizioni e della cultura della città”.
Si è tanto parlato di “ripopolare” la città. Quale potrebbe essere lo strumento più adatto? (di Emiliana Bolino)
“Punterei sul commercio e sui monumenti. In merito alla storia, l’assessore Iermano in poche settimane è riuscito non solo a ridare alla città i famosissimi ma sconosciuti cunicoli Longobardi e si appresta a restituire anche la Torre dell’Orologio, simbolo più conosciuto di Avellino anche dai forestieri. Il mio Assessorato, invece, sta puntando sul commercio e, nello specifico, sui mercatini. Stiamo valutando un nuovo look per la ‘fiera delle bancarelle’ a Piazza Castello e la possibilità di dare vita ad un mercatino di prodotti etnici”.
Ma tra il dire e il fare…
“Non sono idee dalla facile attuazione. L’Amministrazione non può essere il ‘dittatore’ che si limita ad imporre ma deve concertare con i fruitori: dai commercianti agli ambulanti alle associazioni di categoria. E non sempre è facile mettere d’accordo tante teste…”.
Redazione Irpinia
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