Avellino – “Un Santo è passato tra noi”. Così Mons. Gerardo Pierro Arcivescovo della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno aveva esordito nella sua omelia in occasione dei funerali di Mons. Forte a Nocera Superiore. Ieri, a distanza di una settimana esatta dalla scomparsa del Vescovo frate, la città di Avellino ha ricordato l’uomo e il pastore Antonio Forte. A presenziare la celebrazione eucaristica il Vescovo di Avellino Francesco Marino. Insieme a lui uno stuolo di sacerdoti provenienti da tutte le parrocchie della diocesi. Tra i banchi della cattedrale il sindaco Pino Galasso e numerose autorità civili e militari. Ma soprattutto, tanta gente comune. Intenso il messaggio di Mons. Marino che con grande commozione ha affidato alla comunità irpina il ricordo di una guida emerita, umile, servitrice. “Un uomo che si è congedato con discrezione dalla sua gente. Quella stessa gente con la quale aveva instaurato un rapporto privilegiato fatto di umanità e semplicità. Un servo del Signore che ha saputo sempre predicare il Vangelo… a misura d’uomo”. Ma Mons. Forte è stato soprattutto il Vescovo delle ‘azioni’. È stato lui il promotore del progetto “Casa di cura per i giovani affetti da disagio psichico” a Mercogliano, gestita dalla cooperativa Koinon. Lui l’animatore della casa di accoglienza “Don Tonino Bello” nel cuore della città, che in soli sei anni è diventata un punto di riferimento per i più bisognosi e per gli immigrati. Lui l’ideatore della fondazione Opus Solidarietatis Pax. Insomma un uomo che ha fatto della sua vita una missione. Un vero “giullare di Dio” (prendendo in prestito il titolo del film “Francesco, giullare di Dio” – 1950 diretto da Roberto Rossellini nel quale un giovane Antonio Forte interpretava una piccola parte) che resterà per sempre nel cuore della “sua” città.
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