Avellino – Mastella: “Il seggio è nostro altrimenti me ne vado”

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Avellino – Gli accordi sono accordi, i consensi pure. A chi volesse cambiare le regole del gioco, l’avvertimento: “Ci sarà la guerriglia urbana”. Un vero e proprio monito quello del leader nazionale del Campanile Clemente Mastella lanciato dopo le domande di due giornalisti, con la “clamorosa” esclusione dei tanti addetti all’informazione locale e non solo, che pure seguono le gesta quotidiane del duo Mastella-Giuditta. Ma tant’è. Comunque, la questione rimane il seggio parlamentare del presidente della Provincia Alberta De Simone. Nessuno dunque faccia il furbo. Questa volta l’Udeur non cede. “Ad Avellino abbiamo i voti e ci vogliono togliere il seggio, laddove non ce li abbiamo, non ce lo danno: è un atto di arroganza. Che ad Avellino ci tocchi il seggio, è fuori dubbio… altrimenti me ne vado”, tutto qua. “Il risultato regionale ci ha maturato. Ci ha fatto diventare partito. Oggi dobbiamo spingere”. Una lunga ‘chiacchierata’ all’Hotel De La Ville introdotta dal segretario provinciale di via De Conciliis Pasquale Giuditta e accolta con entusiasmo – e non poteva essere altrimenti – da quanti simpatizzanti, iscritti e non, erano presenti: tra gli altri Sandra Lonardo Mastella, Gianfranco Iacobelli, Rocco Manzo, Rossella Grasso, Gaetano Musto, Valerio Capone, Luca Iandolo, Nicola Moretti, Federico Bongo, Nicola Micera… Una discussione a dire il vero a tutto campo. Tema principale: le Primarie. Mastella ha detto chiaramente come la pensa. Comincia così: “Non si possono fare i seggi in questo modo. Tento di bloccare il centrocampo per evitare che nell’urna appaia quello che non c’è poiché non voglio lo sbilanciamento a sinistra-sinistra”. Da qui “la decisione di candidarmi”. “Nessuno pensi di applicare regole che non sono corrette”. Richiami, intervallati da ‘constatazioni’ – (“Per quanto riguarda la clausola dello sbarramento, fino quando non si creerà la stabilizzazione, ci saranno correnti allo sbando e la caduta libera del sistema) – rispetto ad una ‘condizione nazionale non florida’ che lasciano il posto ad una disamina il cui comune denominatore resta lo stesso: come sconfiggere il centrodestra. Non si dia per scontato nulla, sottolinea più volte Mastella. Anzi, emerge tutto il timore che il centrosinistra possa perdere le elezioni. E spiega il perché: “Siccome Berlusconi non sarà candidato, diventa un problema perché se alle regionali ha perso il centrodestra, è proprio perché c’era Berlusconi. Se non ci sarà, sarà rischioso”. Dunque: attrezziamoci prima che sia troppo tardi. Una discussione fin troppo chiara che trova soprattutto nei suoi alleati il bersaglio facile: “Se ritenete che io debba stare dentro, abbiate rispetto delle posizioni”. (di Teresa Lombardo)

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