Il numero di reati e attacchi informatici in Italia cresce giorno dopo giorno. L’aumento di furti e frodi andate a segno è anch’esso emblematico, e suggerisce l’importanza di mettere in atto misure più decise, sia di prevenzione che di protezione.
Osservando i dati riportati sulle infografiche di ExpressVPN sugli attacchi informatici in Italia, è possibile individuare facilmente quali sono i bersagli considerati più vulnerabili e, dunque, più facilmente attaccabili. Nel nostro Paese al centro delle attenzioni degli hacker ci sono istituzioni, banche, servizi finanziari, settore manifatturiero ed edilizia. Il dato ci fa capire che è in questi settori che, a vari livelli, è necessario agire per ridurre il grado di vulnerabilità.
Come agire sul piano individuale? Cosa può fare un cittadino dinanzi a tutto questo? Oggi proveremo a rispondere a questi interrogativi, spiegando l’impatto del furto di informazioni sensibili in rete e quali sono i principali rischi da cui difendersi.
Boom di attacchi informatici nel nostro Paese
Il numero di reati e attacchi informatici in Italia sta crescendo in modo significativo, evidenziando l’importanza di adottare misure più decise per prevenire e proteggere. L’avanzamento tecnologico, sebbene offra opportunità positive, porta inevitabilmente a un aumento dei pericoli, soprattutto dove gli hacker individuano maggiori probabilità di successo.
È quanto accaduto al nostro Paese, recentemente bersagliato da attacchi DDoS e Ransomware oltre che da un incredibile aumento di tentativi di phishing ai danni di account social, conti correnti e carte di pagamento. Sul tema si sono espressi già tantissimi esperti provenienti dalle più importanti istituzioni in materia di sicurezza informatica.
Da una parte vi è l’Agenzia Nazionale per la cyber sicurezza, fondata nel 2021 e voluta per creare un maggior supporto tra istituzioni, cittadini e aziende. Dall’altra vi sono le associazioni di settore, come il Clusit o la ConfSec che, sebbene con dati e strumenti diversi, sono giunte alla medesima conclusione: il nostro Paese ha subìto un’ondata record di attacchi ed è giunto il momento di intervenire.
Quali sono le conseguenze di questi attacchi?
Un aspetto sul quale ci si sofferma sempre troppo poco in materia di attacchi informatici è il vuoto che questi lasciano dopo essere andati a segno. Se le modalità con cui vengono sferrati destano certamente un certo fascino, non bisogna dimenticare anche ciò che accade dopo che questi si sono verificati.
Il punto è che il furto di informazioni sensibili in rete ha impatti significativi su individui e organizzazioni, con potenziali conseguenze gravi legate a frodi finanziarie, furto di identità e così via. Tra i principali rischi da affrontare ci sono soprattutto i furti finanziari, le frodi bancarie e accessi non autorizzati ai conti. Non bisogna poi dimenticare il blocco di accesso ai servizi online, l’ottenimento di accessi non autorizzati a dati sensibili, la compromissione di flussi di produzione nel manifatturiero e persino l’accesso ai sistemi di controllo di mezzi pesanti e macchinari.
Infine ci sono da considerare le conseguenze “terze”, cioè ciò che si verifica dopo il riconoscimento dell’attacco e la conta dei danni subìti. In alcuni casi, alcuni dei quali tutt’ora in corso, i cittadini che hanno subìto il furto di dati tramite piattaforme governative pubbliche hanno deciso di far valere i propri diritti dinanzi ad un giudice, chiedendo rimborsi per tutte le informazioni sensibili trafugate e date in pasto al dark web.
Come difendersi?
Il miglior modo per proteggere i propri dati è imparare a riconoscere da dove proviene la minaccia, in quali modalità opera e cosa mira ad ottenere. A volte i tentativi di furto di dati sono mascherati da email o messaggi che sembrano affidabili ma che, ad una lettura più attenta, rivelano tutta la loro inconsistenza.
È proprio questo il segreto per proteggersi dagli attacchi informatici, cioè agire dopo aver osservato con attenzione i modi con cui si presenta una strana comunicazione che invita a cliccare su un link sospetto. Ogni volta che si hanno dubbi conviene rivolgersi all’istituto di riferimento dal quale sembra provenire la comunicazione sospetta, in modo da mettere al corrente anche l’ipotetico mittente.
Per difendersi, quindi, ci vuole una profonda conoscenza del fenomeno, nonché una buona dose di razionalità di azione nell’esatto momento in cui ci si trova dinanzi a un tentativo di truffa.