Ariano Irpino – Deserto l’ultimo bando per fondo di rotazione

0
164

Commercio in crisi sul Tricolle. E, a quanto pare, neanche gli interventi mirati dell’amministrazione comunale, riescono a colmare il buco. Ne è la prova l’ultimo bando ad hoc per fondo di rotazione, scaduto lo scorso 15 settembre, andato deserto. Nessuna domanda di partecipazione inoltrata dagli esercenti arianesi, a fronte di una proposta di finanziamento a tasso zero, rimborsabile in 24 mesi, per aiutare le imprese commerciali del centro storico e della vicina periferia a decollare. Sui motivi di questo gap, interviene il consigliere di opposizione Benvenuto De Pasquale, Udeur. “Si tratta, in realtà, della ‘brutta copia’ di un regolamento da me proposto nel 2003 – dichiara De Pasquale, relativamente al bando di recente scaduto – A seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio, non ci fu il tempo per approvarlo. Questa era la mia idea: concedere un prestito di 10 mila euro, rimborsabile a tasso zero in 36 mesi, per finanziare attività di recupero e ampliamento del piccolo commercio anche al fine di dare maggiore impulso al centro storico. Bastava solo presentare domanda in carta semplice al Comune e sarebbero stati elargiti aiuti fino ad esaurimento dei fondi, in attesa del ritorno economico ciclico per dare nuovi finanziamenti”. Poi, spiega De Pasquale, a distanza di due anni la Giunta Gambacorta ripropone l’idea. Ma in chiave diversa. “Innanzitutto, si sono imposti parametri più stringenti per i commercianti: il bando a scadenza. La restituzione in 24 mesi. E il fatto che non sia pervenuta nessuna richiesta, dà adito a una serie di motivazioni: una crisi del commercio talmente profonda da non motivare neanche più interventi di ristrutturazione; modalità eccessivamente stringenti imposte dal Comune; una pubblicità evidentemente poco efficace. Un’idea copiata davvero molto male”. De Pasquale non rinuncia però alla questione: “Il Comune si deve attivare per rilanciare il commercio e il centro storico. A quanto pare non sono bastati i miei appelli. Purtroppo la maggioranza è sorda a questo richiamo”. Dunque, ricondurre l’attenzione degli amministratori sull’idea di una modifica secondo l’originale. “Insomma, occorre fare un dibattito in Consiglio”, conclude De Pasquale. (Antonietta Miceli)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here