“Noi ci stiamo tenendo aggiornati, stiamo collaborando tra istituzioni per salvare non solo un sito produttivo, ma un elemento anche della capacità e della tradizione della manifattura irpina. Ci sono elementi per essere cautamente ottimisti, nel senso che registriamo l’attenzione, il personale, gli operai che lavoravano lì meritano attenzione, lo merita tutto il contesto locale. Faremo fino in fondo il nostro dovere per cercare di aiutare a trovare una soluzione” – ha dichiarato sulla vertenza ArcelorMittal il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
“Il Ministro ha confermato il proprio impegno, già espresso nel precedente incontro, recependo tutte le nostre istanze e contestualizzandole in una fase più avanzata rispetto alla prima interlocuzione — che, sebbene ancora non definita, è ora oggetto di un’attenta valutazione nell’ambito di un work in progress”.
Al termine dell’incontro che si è tenuto in Prefettura tra il Ministro all’Interno Matteo Piantedosi, una delegazione dei lavoratori della ArcelorMittal e i sindacati di categoria, è Luigi Galano, segretario della Fim Cisl, a fare il punto con gli organi di stampa: “L’impegno assunto dal Ministro è stato quello di esercitare le giuste e dovute pressioni sulla sua omologa, la Ministra Calderone, titolare del Ministero del Lavoro, affinché il periodo di carenza — quei famosi tre mesi di vacatio che intercorrono tra la sottoscrizione dell’accordo e la prima erogazione dell’ammortizzatore sociale in busta paga — venga ridotto il più possibile. Questo consentirebbe ai professionisti coinvolti di proseguire il proprio lavoro senza interruzioni. Abbiamo inoltre richiesto che gli sforzi siano finalizzati affinché il potenziale investitore si manifesti concretamente. Il Ministro, pur confermando di seguire con attenzione l’intera operazione, ha sottolineato — come è giusto che sia — di voler lasciare il compito operativo ai professionisti, ovvero agli advisor già incaricati”.
Al tavolo presente anche il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Morsa: “Si arriva a questo appuntamento dopo cento giorni di mobilitazione, durante i quali i lavoratori sono stati sollecitati e coinvolti nella definizione di un modello che ponga al centro la salvaguardia dell’occupazione e il ripristino del sito produttivo di Luogosano. Affrontiamo questo nuovo incontro con la consapevolezza di aver svolto un buon lavoro. Chiederemo che venga concessa un’estensione del periodo di cassa integrazione, così da evitare qualsiasi ipotesi di licenziamento. Ci sono ancora sei mesi a disposizione affinché gli advisor completino la loro attività e si possa avviare la fase di reindustrializzazione, con l’ingresso di un nuovo imprenditore disposto a investire a Luogosano, dove potrà contare su lavoratori qualificati e su un ambiente pienamente sostenibile. È stato un lavoro importante, frutto della sinergia tra istituzioni locali, rappresentanze politiche, sindaci, organizzazioni sindacali, ma soprattutto dei lavoratori stessi, i quali — lo ricordiamo — hanno attraversato un periodo estremamente delicato. A loro va il nostro massimo sostegno e il nostro impegno più convinto”.
Dal principio al fianco dei lavoratori Arcelor, il sindaco di San Mango sul Calore Teodoro Boccuzzi: “Sono ormai trascorsi cento giorni — lo abbiamo ricordato anche ieri, durante l’assemblea convocata dai sindacati — cento giorni in cui siamo stati costantemente al fianco dei lavoratori e delle sigle sindacali per cercare una soluzione condivisa. Come affermato anche dalle stesse organizzazioni sindacali, si è fatto fronte comune: ci si è uniti in una battaglia comune. Già martedì scorso sono emerse notizie incoraggianti, e anche oggi, con la presenza del Ministro in Prefettura per ascoltare i rappresentanti sindacali, noi amministratori e gli operai, possiamo considerare questo un ulteriore segnale positivo che lascia ben sperare in una soluzione favorevole”.