A Misterbianco la grande festa delle Maschere Italiane: la Campania protagonista con Roberto D’Agnese

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Per la prima volta Misterbianco ha ospitato i Carnevali provenienti da tutta Italia, in un evento che ha unito tradizioni regionali, costumi e folklore in un’unica, straordinaria sfilata. Nella cittadina etnea si è infatti svolta l’Assemblea Nazionale delle Maschere Italiane, promossa dal Centro di Coordinamento Nazionale delle Maschere Italiane, con la partecipazione di numerose delegazioni da ogni angolo del Paese.

Tra i presenti anche Roberto D’Agnese, referente per la Campania del Centro Coordinamento Maschere Italiane, insieme a Giovanni Gambale, nelle vesti della maschera tradizionale “Il Pezzaro”, e Michele Di Chiara nel ruolo di Pulcinella.

La giornata si è aperta la mattina con l’assemblea plenaria presso l’Auditorium Nelson Mandela, durante la quale si è proceduto al rinnovo del direttivo nazionale. In questa occasione, Roberto D’Agnese è stato eletto revisore dei conti del Centro di Coordinamento, un incarico che ha accolto con entusiasmo e riconoscenza.

«La tradizione vive nella condivisione – ha dichiarato D’Agnese – Ringrazio per l’incarico che accolgo con onore e gratitudine. L’esperienza di Misterbianco è stata ancora una volta arricchente: una festa di culture, colori, volti e storie diverse che si riconoscono l’una nell’altra. Ringrazio il presidente Valerio Corradi, il direttivo e il sindaco di Misterbianco per l’accoglienza. E grazie a chi ha condiviso con noi un pezzo di Campania, un angolo d’Irpinia. Solo mescolandoci cresciamo, e solo condividendo restiamo vivi».

A concludere la giornata, il Defilè Estivo organizzato dal Comune di Misterbianco, che ha visto sfilare per le vie cittadine ben 250 maschere italiane, affiancate dall’UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia) e dalle associazioni Pro Loco APS provenienti da diverse regioni. Accanto a loro, anche 200 costumi del celebre Carnevale di Misterbianco, noto per la sua eleganza e artigianalità.

Una giornata che ha unito l’Italia sotto il segno della tradizione popolare, dimostrando ancora una volta che le maschere non sono solo folklore, ma patrimonio culturale vivo e condiviso.