23 novembre 1980: l’Irpinia non dimentica

0
107

Una domenica che nessuno potrà mai dimenticare. Era il 1980: un anno che ha cambiato la storia dell’Irpinia. Ed era il 23 novembre: il giorno nero, il giorno di un terremoto che oltre a stravolgere la terra ha stravolto storia, la cultura e i ricordi di un popolo, di un’intera provincia e con essa di tutta la regione. Da allora nulla è rimasto immutato.
Un’area di 17.000 chilometri quadrati travolta dalla violenza della natura e dalla paura. Le cifre della tragedia furono pesantissime: 2.914 i corpi recuperati, 10.000 i feriti, 280.000 i senzatetto.
Le case crollarono, interi paesi furono rasi al suolo: in quella tragica giornata oltre a perdere i propri cari si perse la speranza e con essa la storia di quella che fino ad allora era stata l’Irpinia.
Fu allora che venne fuori la forza del popolo: nelle mani nude di quanti per giorni continuarono a scavare tra le macerie; nelle braccia di quanti voltarono con orgoglio pagina e cominciarono a ricostruire.
Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, San Mango sul Calore, Calitri, Conza della Campania… lì non c’era davvero più nulla se non lacrime e grida di dolore.
Fu la disperazione ad alimentare la voglia di ricostruzione; fu il dolore a far nascere la speranza. Furono giorni terribili, in cui si intrecciarono storie drammatiche e di tanta umanità. Gli irpini piangevano i loro morti e scavavano tra le macerie. Da tutte le regioni arrivarono soccorritori ed aiuti, innestando un grande operazione di solidarietà. Ancora oggi a 28 anni di distanza quei volti amici sono impressi nella memoria. E soprattutto nella memoria di chi c’era, restano incancellabili quei maledetti secondi di una domenica sera che assesteranno un colpo mortale a questa terra. (di Oderica Lusi)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here